OLGA MUGNAINI
Cronaca

Imponenti e solidi. Ecco ’I cavalieri della città antica’

Bronzi imponenti, solidi come storie raccontate di padre in figlio, conquistano le strade e le piazze di Volterra con la...

Bronzi imponenti, solidi come storie raccontate di padre in figlio, conquistano le strade e le piazze di Volterra con la...

Bronzi imponenti, solidi come storie raccontate di padre in figlio, conquistano le strade e le piazze di Volterra con la...

Bronzi imponenti, solidi come storie raccontate di padre in figlio, conquistano le strade e le piazze di Volterra con la sua storia millenaria. Sono le creazioni di Paolo Staccioli, l’artista nato a Scandicci in provincia di Firenze, che dalla pittura è diventato maestro di ceramica, per poi assecondare la sua vocazione scultorea anche col bronzo, trovando ancora una volta una perfetta rispondenza formale e stilistica.

Dalla sua capacità di interpretare la modernità attingendo alla tradizione, fino alla lontana civiltà etrusca, nasce la mostra ’I cavalieri della città antica’, curata da Antonio Natali e Filippo Lotti, che dal Museo Etrusco Guarnacci e dalla Pinacoteca e Museo Civico, si estende nel centro storico: piazza dei Priori, piazza San Giovanni, piazza Martiri della Libertà, piazza XX settembre, piazzetta San Michele, Porta all’Arco, Fonti Docciola.

Un progetto artistico che intreccia la contemporaneità con l’eredità storica della città etrusca, e un omaggio a un artista capace di reinterpretare l’immaginario arcaico e mitologico, con particolare riferimento agli etruschi, partendo proprio dal simbolismo del cavaliere come custode e difensore di un luogo, del suo patrimonio storico e culturale.

"Questa ‘città antica’ è parsa ideale per mettere in scena quell’evento teatrale che le opere tutte di Staccioli contengono in nuce, con i suoi bronzi tendenti al monumentale, solidi come miti antichi, e i suoi imperturbabili guerrieri - spiega Filippo Lotti - . Le sue figure, veridiche eppure astratte, tornite e levigate, austere anche quando le ingentiliscono guarniture eleganti, gemmate talora di qualche bagliore dorato, sono segnate dalla vena severa che, dai primordi, sotterranea traversa la cultura della nostra terra, a partire dagli etruschi, i capostipiti che hanno improntato la fiera e tenace sobrietà della gente toscana. Proprio all’esposizione di queste figure – guerrieri, cavalli e cavalieri – è dedicata la mostra volterrana".

"I cavalieri e gli uomini d’arme di Staccioli - aggiunge Antonio Natali - hanno trovato dappertutto in città luoghi che risultassero loro pertinenti. I resti della civiltà etrusca, le vestigia romane, gli edifici medievali (laici o sacri), i palazzi costruiti nella stagione dell’Umanesimo e in quella del pieno Rinascimento e poi ancora più avanti nel corso dei tempi, sono le quinte speciali d’un dramma che si recita nel gran teatro volterrano".

Per i curatori, la mostra ’I cavalieri della città antica’ portano in mostra una selezione affascinante di sculture in bronzo e ceramica, che incantano per la loro bellezza e profondità concettuale, incarnando l’equilibrio tra forza e delicatezza, tra determinazione e armonia. Un mix unico di tradizione e modernità, che trasmette emozioni intense e invita a riflettere sul rapporto tra lo spazio pubblico e l’arte contemporanea.

Voluta dall’amministrazione comunale di Volterra e organizzata da FuoriLuogo – Servizi per l’Arte, l’esposizione è aperta fino al 30 settembre tutti i giorni, dalle 10 alle 18.30.