Ciclista morta, oggi i funerali. La verità negli esami tossicologici

Sempre più probabile l'ipotesi overdose

Ilaria Rinaldi durante una gara. La ciclista ha vinto anche un titolo italiano

Ilaria Rinaldi durante una gara. La ciclista ha vinto anche un titolo italiano

Firenze, 5 aprile 2018 - Droga in casa (agli inquirenti pare cocaina) e flaconi senza etichetta. Siringhe usate. Quanto acquisito dai carabinieri nella casa di Ilaria Rinaldi, la mattina di Pasquetta, da ieri pomeriggio, è passato nelle mani del medico legale. Contenuto di fiale e iniezioni e quei granelli devono essere analizzati, definiti. E poi comparati con i campioni biologici prelevati nel corso dell’esame autoptico, svolto ieri all’istituto di medicina legale di Careggi, a Firenze. C’è da capire se abbiano, e se sì quale sia, una ‘responsabilità’ nel dramma consumatosi nell’appartamento di via Morandi a Gambassi Terme, dove la giovane è stata trovata senza vita. Sono durati ore gli accertamenti per risolvere il giallo che avvolge la morte della 33enne, talento del ciclismo professionistico prima e amatoriale poi.

Che cosa ha provocato la morte di Ilaria, trovata dal padre in camera da letto, sul pavimento, lunedì mattina? L’ipotesi più probabile, al momento, si chiama overdose. Ma provocata da che cosa? Medicinali? Un mix micidiale? Sostanze proibite? Domande che logorano familiari e amici. Interrogativi che pretendono risposte.

Ma serve tempo. Per conoscere gli esiti degli accertamenti tossicologici, per i quali ieri era atteso il nullaosta da parte della procura, sono necessari giorni. La famiglia Rinaldi, intanto, ha deciso di affidarsi all’avvocato Cristina Mori, chiudendosi nel dolore. Profondo e misto a rabbia per una morte improvvisa. Luci poche e ombre troppe.

Ilaria, in carriera, aveva avuto problemi di doping: era stata squalificata, aveva dovuto rinunciare a un titolo italiano. Una storia tornata a galla nelle ore della sua morte, in quella casa dove, insieme al corpo della 33enne, sono state trovate numerose siringhe. Sulle braccia della giovane, buchi e il segno compatibile con un laccio emostatico.

Un contesto che avrebbe suscitato anche l’interesse della procura di Lucca, in particolare del pm Salvatore Giannino, titolare dell’inchiesta sul doping nel ciclismo scattata dopo la misteriosa morte del 21enne Linas Rumsas. Il magistrato, nelle prossime ore, potrebbe mettersi in contatto con il collega fiorentino Paolo Barlucchi, responsabile del fascicolo d’indagine sulla morte della Rinaldi. Oggi alle 15, a Castelfiorentino, i funerali della ciclista.

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