di Manuela Plastina
Il Natale imprunetino è scosso dal terremoto del Pd, dopo le dimissioni in blocco dal partito del circolo di Tavarnuzze e del vicesindaco Matteo Aramini. Anche se le premesse c’erano tutte, dice lo stesso assessore.
Aramini, che è successo?
"Da mesi come circolo Pd di Tavarnuzze - di cui faccio parte - insieme a Bagnolo chiedevamo alla segreteria comunale e metropolitana un percorso verso le amministrative 2023: avremmo voluto votare, come si fa in democrazia, l’operato dell’attuale coalizione di governo ossia Pd, Italia Viva e la lista civica Coraggio di Cambiare per capire se portare avanti questo cammino. Per noi e Bagnolo sarebbe stato un voto positivo. Per il circolo di Impruneta centro no: si sono arroccati sulle divisioni nazionali Letta-Renzi invece che pensare al territorio. Questa minoranza è stata avallata dall’operato della segreteria comunale; quella metropolitana non ha fatto da garante. La frattura era insanabile".
Non era mai emerso nulla
"Perché siamo corretti: i documenti protocollati sono rimasti interni perché all’interno volevamo fossero risolti. Non come il circolo del centro che ha spesso contestato pubblicamente l’operato dell’amministrazione senza mai plaudire i successi ottenuti, come i Loggiati del Pellegrino".
La sua uscita dal Pd è stata obbligata dal circolo?
"No, scelta personale e coerente. Da 10 anni lavoro per il Pd, anche dopo la delusione della sconfitta alle primarie. L’ho fatto perché credevo nel Pd e nei suoi valori. L’ho fatto perché amo Impruneta. Su tutto vince la mia coscienza: quando si toglie la democrazia, vengono meno le basi per proseguire".
Calamandrei le ha confermato la fiducia fino alla fine della consiliatura.
"Fa parte del circolo di Tavarnuzze: sa che è successo. E ho parlato a lungo con lui prima di andarmene. Siamo entrambi persone corrette e con correttezza mi ha confermato la sua fiducia che non tradirò".
Ma ora i tempi stringono per le amministrative. Lei resta tra i papabili successori di Calamandrei come sindaco. Ne ha ancora voglia?
"Ora devo riprendere un po’ di energie, dopo 10 anni dedicati a un partito, tolti alla famiglia e al mio lavoro. Non ho rimorsi. Dopo le feste valuteremo il da farsi. Il mio amore per questo territorio è immenso: ci sono tanti obiettivi da poter raggiungere".
Passerà a Italia Viva?
"No. Esco da una realtà distrutta da persone precise con nomi e cognomi conosciuti di un circolo preciso. Non ho interesse a migrare da altre parti. Il mio unico interesse è Impruneta".
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