"Il tempo è scaduto e non abbiamo notizie"

Il Pd e il M5S a Firenze non hanno ancora siglato l'accordo per le elezioni, con incertezze e fibrillazioni nella base pentastellata. Possibile corsa separata e ballottaggio in vista. Resistenze anche nel Pd locale.

C’è chi lo dà per siglato e chi invece afferma che "il tempo è scaduto, nel caso ci si rivedrà per il ballottaggio". Venerdì scorso, da quello che è dato sapere, si sarebbe tunuta l’ultima riunione tra il Pd e il M5S per chiudere la trattativa che dovrà portare i pentastellati nella coalizione di centrosinistra, ma a oggi le notizie sono confuse e discordanti. La base del Movimento sarebbe in fibrillazione perché, per dirla tutta, non vede di buon occhio un’intesa che potrebbe snaturare il Movimento e fargli perdere voti. "Si farà la stessa fine di Montanari", dice a denti stretti un dirigente grillino. "La lista è pronta ma bisogna raccogliere 400 firme entro le 12 di venerdì 10 maggio. Di questo passo davvero rischiamo di non presentarci alle amministrative". Ma da Roma arrivano segnali rassicuranti anche se i telefoni di coloro che stanno conducendo la partita (la vice presidente del M5S Paola Taverna e il coordinatore provinciale Andrea Quartini da una parte e i segretari regionale e metropolitano del Pd, Emiliano Fossi e Andrea Ceccarelli dall’altra) squillano a vuoto.Tra i pentastellati c’è chi è pronto a giurare che "nelle prossime ore verrà ufficializzato l’accordo". Il problema vero è che sono più di tre mesi che questo tira e molla va avanti senza mai arrivare alla redde rationem. Una delle opzioni paventate durante l’incontro romano sarebbe quella di correre separati l’8 e il 9 giugno (con il consigliere Lorenzo Masi – che sta già tappezzando la città con i suoi manifesti – candidato sindaco), per capire quanto valga il centrosinistra e il M5S in termini di voti e poi tornare a sedersi attorno al tavolo per l’eventuale ballottaggio. Insomma, se tra oggi e domani non arriverà alcuna notizia dalla Capitale vorrà dire che l’apparentamento è sfumato: "Abbiamo trovato delle resistenze anche nel Pd locale e non ne capiamo i motivi – conclude un dirigente pentastellato – Speriamo che questa indecisione non avvantaggi la destra".

A.P.

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