BARBARA BERTI
Cronaca

"Il teatro è attimi e scadenze Io senza palco non so stare"

L’attore e regista Antonio Susini sulla scena da quando aveva 8 anni: "Ora ho le idee congelate. Il web? Per me non si può fare spettacolo a distanza. Speriamo di poter alzare il sipario quanto prima"

di Barbara Berti

"La data di debutto di uno spettacolo è l’obiettivo da raggiungere, il teatro è fatto di momenti, di attimi e anche di scadenze. Questo tempo sospeso spegne il sacro fuoco". Parola di Antonio Susini, attore, regista, presidente e direttore artistico della Nuova Compagnia di Prosa Città di Firenze che insieme alla Namastè Teatro di Michele Fabbri cura il cartellone del teatro Reims di Firenze. Figlio d’arte, cresciuto tra le quinte e il palco dello storico teatro dell’Oriuolo, che dal 1968 alla sua chiusura, nel 1994, è stato diretto dal padre Gino Susini, non è mai stato così tanto senza andare in scena. Ora, però, l’emergenza sanitaria impone lo stop.

Come sta vivendo il periodo?

"Non bene. Sono abituato a calcare il palco fin da bambino, ho debuttato a 8 anni ne ‘La cupola’ di Augusto Novelli e a 21 già insegnavo teatro. Adesso è tutto congelato, anche le mie idee perché in questa situazione mancano gli stimoli".

Molti suoi colleghi si affidano al web. Lei cosa ne pensa?

"Per me è un metodo che va contro il teatro stesso. Il teatro è basato sulla fisicità, sul contatto, non sulla distanza. Basta pensare che la prima lezione dei laboratori teatrali della Nuova Compagnia di Prosa è dedicata agli abbracci, al contatto umano. E, infatti, al momento i nostri corsi sono sospesi, spero di poter ripartire all’inizio del nuovo anno, forse sarà un nuovo inizio, una nuova sfida".

Una sfida come accadde dopo la chiusura del teatro dell’Oriolo?

"Per certi versi sì. In quell’occasione sono ripartito da un garage di via Laura a Firenze. Nel 1995 ho fondato il Centro Teatro per i Giovani (che nel 2010 è diventato Ncp Lab, ndr) tenendo corsi annuali di recitazione, improvvisazione e dizione".

In tempi più recenti forma l’associazione Loriolo e poi prende la gestione del Reims…

"Sì, nel settembre 2015 dal desiderio di restituire al panorama culturale fiorentino l’atmosfera artistica che si respirava nel Teatro dell’Oriuolo nasce l’associazione. E spinto dalla voglia di rendere a quella voce un teatro stabile, arriva il Reims".

Per cosa si caratterizza la sua direzione artistica?

"Mi piace ricordare che la condivido con Michele Fabbri. Il cartellone di quest’anno è formato da spettacoli allettanti e al tempo stesso facili da gestire per rispettare le norme sul distanziamento. Speriamo di riuscire ad alzare il sipario quanto prima".