FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Il rudere diroccato risorge "Ci faranno appartamenti"

Per anni occupato dai senzatetto, poi devastato da un incendio . Gli altri vecchi casolari abbandonati e in cerca di ’adozione’

di Fabrizio Morviducci

C’è sempre un rudere in mezzo, tra Scandicci e il suo sviluppo futuro. Un destino che non sembra riuscire a trovare vie di uscita, risolutive, propositive, positive, per una città nata in maniera disordinata, e che ancora deve ‘diventare grande’. Non si può rimettere a posto un pezzo, che ne salta subito fuori un altro da sistemare. E infatti non è sfuggito ai tanti cittadini che in questi giorni stanno provando il nuovo percorso pedonale al parco ex Cnr, che a pochi passi, sull’altro lato della strada, c’è una casa diroccata. Un rudere vero e proprio a meno di dieci metri dal palazzo comunale, dalla sede del Polimoda e da piazza della Resistenza. Un vecchio rudere in mezzo alla modernità. E’ lì da sempre; la proprietà è divisa in due: metà della Curia e metà di un privato.

In passato è stato a lungo occupato da senza fissa dimora. Ma lo hanno abbandonato pure loro, dopo i vari e inutili tentativi di renderlo inaccessibile murando porte e finestre. Lo hanno lasciato spontaneamente e definitivamente a causa di un incendio che ha fatto crollare i solai. Oggi è ancora lì, in tutta la sua rovina. Ma all’orizzonte ci sarebbe una nuova vita.

"C’è un progetto di recupero – annuncia il vicesindaco, Andrea Giorgi – si sta pensando al restauro dell’immobile a fini residenziali. Si tratta di un pezzo importante del tessuto urbano di Scandicci, visto che l’edificio ha un valore storico ed è vincolato dalla Soprintendenza. L’intervento di cui stiamo parlando è di iniziativa privata, ma vista la posizione ‘strategica’ nel cuore del centro città non può che farci piacere".

Per un rudere che rinasce ce n’è però un altro, a meno di 10 metri di distanza, che invece sta per essere demolito. "La casetta che segnava l’ingresso all’ex Cnr – afferma il vicesindaco – sarà abbattuta. E al suo posto verrà realizzata una strada, ossia la viabilità di collegamento tra il Russell Newton e via don Perosi".

La storia della città è sempre stata segnata da edifici storici lasciati a marcire per lungo tempo dai proprietari o dal Comune stesso. Accanto al palazzo municipale, per esempio, c’era un’altra colonica, addirittura con torretta, di proprietà dell’amministrazione. E’ stata abbandonata dagli anni ‘70 e per lungo tempo dimenticata, poi dopo il recupero è diventata sede della Cna. Altro rudere recuperato, dopo anni di oblio, è la palazzina in via Europa, residenza di campagna di Lorenzo Ghiberti e della sua famiglia fin dal 1400. Adesso è la sede di Cir Food Eudania. Il suo recupero è stato effettuato da Unicoop Firenze, che l’ha acquisito nella partita dei magazzini di approvvigionamento dei Pratoni, insieme al parco adiacente che in realtà non è mai stato molto curato. Peraltro la colonica dei Ghiberti, da rudere, fu al centro di diversi clamorosi casi di cronaca; i carabinieri di Badia a Settimo vi trovarono tracce di riti esoterici e messe nere.

Altro caso ‘storico’ è la villa di Castelpulci, ex manicomio dove trovò la morte Dino Campana. La struttura diventò ricovero per sfrattati, poi negli anni dell’abbandono, laboratorio abusivo di sfasciacarrozze e raffineria clandestina di droga. In una città a caccia costante di testimonianze storiche, la salvaguardia e la tutela di queste strutture è sicuramente un modo per non perdere le tradizioni. Il recupero della struttura di fronte al parco dell’ex Cnr non sarà l’ultimo tassello per il completamento del centro di Scandicci, ma sicuramente rappresenta l’intervento determinante per cancellare il degrado in quest’area.