La storia del pestaggio del compagno, più fragile dei fragili perché malato, reo di una spiata agli insegnanti segue soltanto di un giorno un’altra bruttissima storia di bullismo, ricatti e violenze fisiche e psicologiche. È quella denunciata alla polizia postale da una mamma di Firenze, la cui figlia dodicenne frequenta una scuola media cittadina. Un incubo iniziato a ottobre quando, racconta la madre, la ragazzina ha cominciato a chiudersi in se stessa, a uscire sempre meno e a trascorrere ore e ore in camera. La mamma, con l’aiuto del padre della ragazzina, ha installato sul suo cellulare un sistema di monitoraggio per chiamate e messaggi. Le si è così aperto un mondo fatto di ricatti, minacce e richieste di foto esplicite.
"Era dicembre – ha raccontato la madre – quando ho visto che a mia figlia arrivavano continuamente domande pressanti e minacciose perché spedisse delle foto. Ho quindi capito che veniva ricattata da un gruppetto di bulli per estorcele foto sexy o denaro".
A febbraio scorso altri casi, sempre in città: quello delle immagini del fondoschiena di una minorenne con tanto di punto interrogativo condivise da decine di compagni e poche ore dopo da diverse chat WhatsApp di ragazzini della scuola e anche di altri istituti.
Ma anche quello del tredicenne del Campo di Marte contro il quale un coetaneo ha scatenato offese razziste: Te e la tua famiglia siete solo degli ebrei di m... Un ragazzino che già in precedenza era stato preso di mira da vari bulletti del rione perché un po’ in sovrappeso.