di Lisa Ciardi
Strappo fra i sindaci Dem e i Comuni governati dalla sinistra, che non solo hanno detto no al documento di Firenze (condiviso con Prato ed Empoli, poi passato col sostegno dell’81,5% del capitale sociale), presentandone uno proprio, ma hanno anche appoggiato l’ordine del giorno del primo cittadino di Pistoia, Alessandro Tomasi (Fdi). La spaccatura a sinistra, che raffredda ulteriormente le speranze di campo largo in vista delle regionali, si è consumata ieri all’assemblea di Alia Multiutility, durante la quale i sindaci della Piana (ma non solo) a trazione Sinistra italiana & Co, hanno bocciato il documento presentato da Sara Funaro. A dire no Sesto Fiorentino, Vaiano, Campi Bisenzio, Borgo San Lorenzo, Calenzano e Rufina, con l’aggiunta dei Dem Carmignano e Montemurlo, di Poggio a Caiano (centrodestra) e di Castelfranco Pian di Scò (civico). "L’assemblea di Alia Multiutility ha purtroppo deciso di rimandare scelte strategiche – ha detto il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi - tra cui l’accantonamento definitivo della quotazione in borsa, mentre conferma di non voler cambiare idea sull’ingresso di nuovi soci privati in Publiacqua. Insieme ad altri dieci Comuni abbiamo portato in assemblea un documento alternativo a quello presentato da Firenze chiedendo in primo luogo l’accantonamento definitivo della quotazione in borsa, oltre alla definizione di un nuovo piano industriale". A votare il documento di Sesto, sono stati ancora una volta Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Rufina, Borgo San Lorenzo, Vaiano e Castelfranco Pian di Scò, con l’aggiunta di Cantagallo, Agliana e Vicchio (astenuti Montemurlo, Vaglia e Pistoia). E un voto praticamente analogo ha riguardato l’ordine del giorno del sindaco di Pistoia, a sostegno dei lavoratori di Alia. A ribadire lo strappo, anche una nota di Sinistra italiana. "Oggi – si legge - dopo settimane di stallo e di impegni importanti delle forze progressiste toscane, a partire dal Pd, per l’acqua pubblica e la rinuncia alla quotazione in borsa, si è persa un’occasione importante". Un rammarico che, probabilmente, spiega anche l’appoggio dal sapore rossobruno al documento del sindaco di Pistoia, che è anche coordinatore toscano di Fdi e probabile candidato alla presidenza della Regione.