REDAZIONE FIRENZE

Il pasticcio politico-giudiziario Damone, sospensione annullata La Cassazione smentisce il Riesame

Cade l’ordinanza che aveva disposto la misura interdittiva per l’ex direttore generale dell’Azienda. Dopo quel provvedimento era stato sollevato dall’incarico dal governatore Giani. La causa in corso.

Il pasticcio politico-giudiziario Damone, sospensione annullata La Cassazione smentisce il Riesame

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Clamoroso: la Cassazione spazza via, annullandolo definitivamente, il provvedimento con cui il tribunale del Riesame aveva disposto, a febbraio, la misura interdittiva nei confronti dell’allora direttore generale di Careggi, Rocco Damone, indagato per corruzione nella maxi inchiesta sui presunti concorsi pilotati a medicina. Ma la decisione della Suprema Corte evidenzia un pasticcio giudiziario e politico, visto che sulla base di quel provvedimento, ancorché provvisorio, il governatore della Regione Eugenio Giani aveva sfiduciato Damone, sollevandolo dal suo incarico, assegnato poi a Daniela Matarrese. Anche per questo, quando l’avvocato Francesco Maresca, difensore del manager della sanità, gli ha comunicato a metà pomeriggio l’esito dell’udienza di ieri in Cassazione, Damone non ha nascosto la sua emozione, quasi commozione. D’altronde, questa sentenza è una freccia molto appuntita nell’arco dei legali. Damone, con i giuslavoristi Eugenio Pelosi e Irene Lenzi, ha infatti impugnato il licenziamento dinanzi al giudice del lavoro. La decisione del giudice è attesa prossimamente. Nel frattempo Damone è tornato al suo lavoro originario presso la Asl pisana.

Eppure, quando nel 2021 - in piena emergenza covid -, come è stato evidenziato anche nella causa di lavoro, era stato confermato nel suo ruolo, la procura gli aveva già fatto sapere di contestargli accuse non proprio leggerissime. Tuttavia, non c’è mai stata uniformità di vedute tra i pm Luca Tescaroli e Antonino Nastasi e i giudici. L’accusa aveva infatti chiesto prima al giudice delle indagini preliminari, poi (per due volte) al tribunale del Riesame, che venisse applicata la misura interdittiva dal ruolo per il dg della più grande azienda ospedaliero-universitaria della Toscana. Ma dopo che la Cassazione, nel novembre scorso, aveva invitato a "valutare di nuovo il dato probatorio" (nello specifico alcuni messaggi tra il dg e uno degli indagati, Adriano Peris, "rivelatori di un interesse del primo per la vicenda del secondo"), il Riesame aveva cambiato rotta e disposto una sospensione dal ruolo della durata di nove mesi. Ma questo provvedimento sarebbe divenuto esecutivo solo dopo il vaglio della Cassazione. Che ieri ha bocciato il provvedimento e annullato tutto. Senza appello. Resta l’indagine sui concorsi, appena chiusa. E forse altre sorprese.