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Il nuovo ospedale di comunità. A Palazzo Ferroni cantieri nel vivo: "Ora il restauro degli spazi interni"

Il punto sui lavori dopo le bonifiche di luglio. L’assessore Di Natale: "Partita la tranche più importante"

L’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Di Natale a Palazzo Ferroni

L’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Di Natale a Palazzo Ferroni

Sono entrati nel vivo i lavori per realizzare il nuovo ospedale di comunità all’interno di Palazzo Ferroni, a Signa. I cantieri, partiti a luglio con le prime bonifiche, stanno ora procedendo all’interno, con l’obietivo di realizzare una struttura con 10 posti letto per cure intermedie e riabilitazione, articolata su tre piani e con una superficie complessiva di circa 890 mq. In pratica, qui verranno accolti i malati cronici e le persone dimessi da altri ospedali, ma non ancora in grado di tornare a casa, con degenze a bassa intensità di cura e a rapido turn over. La riqualificazione prevede un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro finanziati tramite Pnrr, con chiusura del cantiere entro i primi mesi del 2026. "Da circa un mese è partita una tranche importante di lavori – spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Di Natale – e ora stanno andando avanti gli interventi di sistemazione dei vari spazi interni che hanno bisogno di restauri importanti". Palazzo Ferroni, d’altronde, è stato abbandonato per decenni. Costruito intorno al 1800, ha ospitato anticamente il municipio e poi accolto tante altre funzioni, inclusa quella di sede per associazioni culturali. Nella consiliatura 2004-2009 la giunta siglò un accordo con l’associazione Centro Signa arti e mestieri per trasferirvi il Museo della Paglia e un Centro internazionale delle manifatture. Ma dopo anni di stallo il progetto fu abbandonato, e le condizioni di Palazzo Ferroni peggiorarono. Dal 2017 l’immobile venne messo in vendita e inserito nel Piano delle alienazioni del Comune per un milione (e poi per 800mila euro), senza trovare acquirenti. Infine, l’idea di sfruttarlo diversamente, prima per gli "Uffizi Diffusi" e per un progetto come ospedale di comunità.

Lisa Ciardi