
Firenze, 13 maggio 2023 – Disavventura per Barbara Biasion, una mamma fiorentina che si è trovata ad aspettare per due ore e mezzo con la sua bambina di sette anni, il 30 a Campi Bisenzio fino a termine servizio senza che alcun bus passasse e rimanendo confinata nella città della Piana.
“È successo la sera del 3 maggio: io e mia figlia siamo arrivate alla fermata Buozzi 4 poco prima delle 22 per tornare a casa a Peretola, sarebbe dovuto passare alle 22,36 – racconta la mamma – C’erano altre sei persone alla fermata che mi riferivano che già aveva saltato la corsa delle 21,15. Alle 24 ancora non era arrivato, saltando ben tre corse. Siamo stati tutti costretti a chiamare un taxi, ma anche quella è stata un’impresa disperata: ho cominciato già dalle 22,45 a telefonare, però non c’erano vetture che ci venissero a prendere fino a lì".
“Eravamo tanto stanche e preoccupate dal non sapere come fare ad arrivare a casa, che abbiamo pure chiamato il 112: gli operatori ci hanno solo consigliato di insistere con il servizio taxi – continua Barbara – Nel frattempo una pattuglia della Polizia è passata due volte davanti alla fermata, rallentando ma non fermandosi alla nostra richiesta con mano alzata. Solo dopo continue telefonate, per pietà, un tassista è venuto a prenderci dall’aeroporto alle 24,07".
"Non la prima volta che succede – lamenta Zulai Leal – Lavoro a Campi e vivo a Firenze, mi è già capitato tre o quattro volte. Quella delle 21,15 la salta ancora più spesso. Il finesettimana poi è ancora peggio. Barbara è andata via con il primo taxi perché la bimba piangeva".
"Io sono rimasta fino a mezzanotte e mezzo e non è mai passato un autobus, abbiamo dovuto prendere tutti il taxi alla fine – conferma Gianina – non ci torno più autobus da quelle parti, si rischia di non rientrare a casa".
“Mi sarei aspettata come minimo il risarcimento della spesa che ho dovuto sostenere per rientrare alla mia abitazione, pur tuttavia considerando inaccettabile l’attesa di più di due ore in una situazione di totale abbandono e in piena notte – conclude Barbara – Ciò che mi fa più male è il disagio patito da mia figlia di sette anni. Invece, alla mia mail di reclamo Autolinee toscane ha risposto che ’dalle verifiche effettuate risulta un passaggio della linea 30A alle ore 21,18, la successiva delle 22,36 (sempre 30A) è saltata per carenza di personale.(..)Purtroppo non è previsto un rimborso per il taxi. Scusandoci per il disagio, desideriamo informarti che siamo impegnati quotidianamente a riformulare il servizio al fine di garantire l’effettuazione delle corse previste. Facciamo presente che in merito alla mancanza di personale stiamo provvedendo, sin dal nostro subentro, all’ampliamento dell’organico e abbiamo avviato anche un’accademia per l’assunzione di coloro che vogliono intraprendere la carriera d’autista’".
Oltre al danno, poi la beffa: "Non ho potuto neanche richiedere il rimborso del biglietto per ritardo superiore ai trenta minuti per il servizio urbano, perché la richiesta va presentata entro sette giorni", sorride amaramente la giovane mamma.