
Il Maggio riparte dalla musica E Gatti ricomincia da Wagner
di Chiara Caselli
Il paziente è ancora convalescente e reagisce alle cure. Il cuore batte forte grazie all’energia che viene dalla musica e all’attitudine a superare gli ostacoli a testa alta. Tutto sotto controllo, dunque, e anche se del doman non c’è certezza, intanto si va avanti, con la dignità e l’orgoglio di chi sa che la qualità resta elevata. Così il direttore principale Daniele Gatti si prepara ad aprire, stasera alle 20 in Sala Mehta, l’85^ Festival del Maggio Fiorentino. Non con una prima operistica, ma con un concerto sinfonico di sapore eroico, a sottolineare la competenza e la passione di chi lavora per superare le difficoltà. Il cartellone è comunque accattivante, perché dopo il mozartiano Don Giovanni che dal 26 aprile al 6 maggio animerà il palcoscenico sotto la bacchetta di Zubin Mehta, può sfoggiare un dittico sublime: Otello (con Mehta) e Falstaff (con Gatti), gli ultimi due capolavori verdiani uniti anche dalla matrice shakespeariana e dalla penna di Arrigo Boito autore degli splendidi libretti. "E se anche si tratta di regie già viste – afferma Gatti - spesso ci si dimentica che l’interpretazione musicale cambia di volta in volta. Cambiano i musicisti e i cantanti: dunque uno spettacolo propone sempre qualcosa di nuovo". E di grande effetto sarà anche l’integrale delle sinfonie di Cajkovskij che Gatti proporrà a fine Festival.
Il concerto si apre con due pagine sinfoniche dal Crepuscolo degli Dei di Wagner: "Alba e viaggio di Sigfrido sul Reno", il grandioso interludio orchestrale che collega il prologo al primo atto del dramma, e "Morte e Marcia funebre di Sigfrido" in cui l’eroe tradito muore rievocando le coraggiose imprese e la salma attraversa la foresta in un lugubre e sommesso corteo di guerrieri. A seguire, l’ultimo dei poemi sinfonici di Richard Strauss, Vita d’eroe op.40, composto alla fine del 1898. Il musicista volle ripercorrere qui la propria esperienza per chiarirne il senso, ma anche per suggerire la possibilità che ciascuno ha di fare di se stesso un eroe. La partitura, disseminata di autocitazioni, esalta l’oltreuomo che ama, combatte gli avversari e infine trova serenità. Spalla dei primi violini è Salvatore Quaranta. Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai Radio 3 e in differita su Rete Toscana Classica
Festa grande, invece, domani pomeriggio, quando a partire dalle 17 sul piazzale del Teatro del Maggio, in collaborazione con Anbima sfileranno quattro bande (le Filarmoniche di Santo Stefano di Magra, la Verdi di Lucciana, la Verdi di Signa e la Rossini di Firenze) insieme al Gruppo di Musici del calcio storico di Firenze, accompagnati dal Gonfalone.