di Paolo Guidotti
Sofia Vettori ha origini firenzuoline. E non sta mai ferma. Ora è volata negli States, ad Indianapolis per seguire il marito. Ma si è portata il Mugello e Firenze con sé, e con la tipica intraprendenza toscana. Liutaia e violinista, di recente ha realizzato un cortometraggio, che ha partecipato a festival e ottenuto riconoscimenti, su una toccante vicenda legata al bombardamento di Firenzuola. Ma negli ultimi tempi ha ripreso il sopravvento un’altra sua passione creativa, quella del lavoro a maglia. E così in America il blog di Sofia Vettori, che si chiama "Il mondo di Sofia", un blog "di maglia cucito ricette e stratagemmi", che sta spopolando. "Il lavoro a maglia -racconta al telefono da Indianapolis- è sempre stato nella mia vita. E mi piace insegnarlo". Anche in luoghi impensabili: quando Sofia partecipò in un quartetto di violini al tour di Claudio Baglioni, durante la tournee non solo lavorava a maglia, ma la insegnava ai suoi compagni di viaggio.
E così, alcuni anni fa, aprì "Il mondo di Sofia", "un blog -racconta- che ho vissuto come il mio quaderno degli appunti: ci segnavo i lavori a maglia che inventavo e facevo, le istruzioni, in modo che potesse servire a me e ad altri. Del resto -ride- a scuola ho sempre fatto copiare tutti volentieri!". Vettori il blog negli ultimi anni lo aveva un po’ abbandonato. Ma le visualizzazioni continuavano.
E quando ha messo un video su come fare i calzini con i cinque ferri - un vecchio insegnamento di sua nonna- è stato un boom di visite. "E’ un lavoro difficile, ma ben spiegato ci si può riuscire. E mi sono arrivate foto da tutto il mondo, per dirmi che ce l’avevano fatto. Il video ha avuto un successo incredibile, superando il milione di visualizzazioni. E questo mi ha spinto a lavorarci di più e a fare altri tutorial su youtube". Creatività italiana, ma anche concretezza americana: "Qui negli States il fatto di fare tante cose diverse non lo vedono come un difetto ma come una cosa positiva, ti apprezzano. Quando a Firenze aprii una gelateria mi chiedevano ‘chi te lo fa fare, visto che già hai un lavoro come liutaia?’. Qui non c’è questo pregiudizio. Non fai altro perché quella prima ti veniva male, ma è giusto che ognuno crei quello che si sente di creare". Sofia Vettori lo ha riscontrato con i lavori a maglia: "Adesso, in un momento in cui tutto è digitale, vedo la maglia come un’opportunità per recuperare il valore della manualità. Mio figlio Dante, che ha otto anni, sta imparando a lavorare all’uncinetto, me l’ha chiesto lui. E vorrei creare un movimento che spinga le persone a prendere in mano questa attività. Faccio parte del gruppo "Donne italiane in America" e quando si potrà tornare a incontrarci, voglio organizzare corsi di maglia. E’ una cosa bella, creativa: e già avere la lana in mano, con tutti quei colori, è terapeutico, ti fa stare bene. Riuscire a fare una sciarpa, un cappello, un maglione, e poi indossarlo, indossare qualcosa fatto con le proprie mani è impagabile".