Il grido degli operai: "Senza lo stipendio dal giorno del crollo". Protesta in via Mariti

Il sit-in dei carpentieri della ‘Ancora’ dopo due mesi dal crollo mortale. Stavano lavorando in subappalto, in 40 non sono stati ricollocati. . I sindacati: "Necessari gli ammortizzatori". Esselunga: "Pagamenti fatti" .

Il grido degli operai: "Senza lo stipendio dal giorno del crollo". Protesta in via Mariti

Il grido degli operai: "Senza lo stipendio dal giorno del crollo". Protesta in via Mariti

FIRENZE

Da via Mariti a Suviana. Le stragi sul lavoro non si fermano e ieri, giorno dello sciopero generale dopo l’ennesima tragedia, è stata massiccia l’adesione, del settore privato ma soprattutto quello dell’edilizia, che ha incrociato le braccia per otto ore.

"Zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale e di fare impresa", lo slogan dell’assemblea generale di Cgil e Uil in via de’ Cerretani. Ma contemporaneamente, proprio dal cantiere che il 16 febbraio ha pagato un tributo di cinque morti, gli operai dell’impresa Ancora, che stava lavorando in subappalto alla costruzione della nuova Esselunga, hanno dato vita a un sit-in di protesta: sono fermi dal giorno del crollo della trave e da febbraio non hanno ricevuto più alcun compenso. Ancora ha un contratto con la Aep. Esselunga ha precisato di aver "effettuato tutti i pagamenti richiesti da Aep, società titolare dell’appalto e responsabile dei contratti relativi al cantiere". Secondo la ricostruzione fornita da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil la Ancora non avrebbe ricevuto il pagamento delle fatture di gennaio e febbraio proprio dalla società appaltatrice Aep.

I lavoratori - italiani ma soprattutto africani e indiani - hanno brevemente bloccato il passaggio della auto da via Ponte di Mezzo. Né Ancora, attiva nel cantiere per lavori di carpenteria, né i suoi 40 dipendenti su Firenze, assunti col Ccnl edile secondo quanto riferito dai sindacati, sono coinvolti nel grave incidente del 16 febbraio, in seguito al quale i lavori sono stati bloccati e il cantiere è stato posto sotto sequestro. "Siamo esseri umani anche noi - ha affermato Jagjeet Singh, operaio -, è sbagliato nei nostri confronti farci aspettare tutto questo tempo per i soldi che ci spettano, noi fino all’ultimo giorno del cantiere abbiamo lavorato come si lavora sempre"

Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, presenti con i propri rappresentanti, chiedono una soluzione. "Sono vittime di un sistema di organizzazione del cantiere, la catena di subappalti, distacchi, di situazioni borderline che hanno prodotto 5 morti, 3 feriti e tantissima gente non retribuita", ha detto Marco Carletti (Fillea-Cgil). Per Giovanni Ciampi (Feneal-Uil) "siamo ancora una volta qui a protestare perché non paghi sempre l’ultima ruota del carro, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per evitare una tragedia nella tragedia".

Stefano Tesi (Filca-Cisl), con Francesca Mezzio, hanno spiegato che "abbiamo chiesto un incontro urgente all’azienda per avere qualche risposta sulla ricollocazione o, se non c’è lavoro per tutti, di avere un ammortizzatore sociale come la Cig". Ma l’Esselunga ha puntualizzato di non aver pendenze con l’Aep

"In merito alle ipotesi di pagamenti non versati alle società impegnate sul cantiere di via Mariti, Esselunga informa che ha effettuato tutti i pagamenti richiesti da AEP, società titolare dell’appalto e responsabile dei contratti relativi al cantiere".

ste.bro.

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