Il grande sogno dopo tanta gavetta

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Massimiliano Alvini, fucecchiese, classe ‘70, da sabato cercherà l’impresa di riportare in A il Perugia dopo 18 anni. A differenza di molti colleghi Alvini non ha alle spalle una carriera da calciatore professionista, ma la smodata passione per il calcio gli ha permesso di arrivare a un passo dall’Olimpo, dopo una lunga gavetta. Sono oltre 600, infatti, le sue panchine in tutte le categorie a partire dalla Promozione in cui ha esordito come allenatore del Signa, prima di proseguire con il Quarrata e soprattutto col Tuttocuoio con cui si fece conoscere a livello nazionale per aver portato i neroverdi dalla Promozione alla C. Alvini ha sempre saputo forgiare la squadra a sua somiglianza e, soprattutto, ha vinto. Compagno di scuola del sindaco Spinelli, ai tempi del liceo Brunelleschi di Empoli, l’allenatore del Grifo è molto legato a Fucecchio e alla sua contrada, la Ferruzza. Proprio con la cui squadra amatoriale ha smesso i panni del calciatore per indossare quelli dell’allenatore. Grande appassionato di Palio, è facile scommettere che le prossime siano settimane particolari per Alvini, diviso tra il sogno serie A col Perugia e la gioia di rivedere i colori bianconeri della Ferruzza trionfare al palio del prossimo 22 maggio. Data tra l’altro della semifinale di ritorno dei play-off tra il Monza e la vincente del pre-spareggio Brescia-Perugia. E così Alvini potrebbe di nuovo mettere i bastoni tra le ruote al milionario club di Berlusconi. Il classico ‘Davide contro Golia’, che non ha mai spaventato il tecnico fucecchiese, condottiero di imprese memorabili compiute non certo con le favorite dai pronostici. D’altra parte Alvini ama le sfide e vive per il calcio.

Simone Cioni

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