GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Il grande inganno della ex Isi. Risarcimenti per Regione e Inps

I vertici dell’azienda che doveva riqualificare lo stabilimento Electrolux di Scandicci condannati anche dai giudici contabili: dovranno restituire tre milioni agli enti che sostennero l’operazione .

FIRENZE

La grande truffa dell’ex Isi di Scandici, arriva la stangata della Corte dei Conti. I vertici della srl che illuse politici, cittadini e soprattutto gli operai, di riqualificare lo stabilimento produttivo dell’ex Electrolux di Scandicci, dovranno restituire tre milioni di euro. Due milioni alla Regione Toscana, che nel nome della salvaguardia dei posti di lavoro supportò l’iniziativa imprenditoriale di un gruppo con sede in un paradiso fiscale, e un milione all’Inps, che fece anch’essa la sua parte erogando la cassa integrazione per i quasi 400 dipendenti.

I condannati dalla procura contabile sono Cary Masi, Stefano Cevolo e Massimo Fojanesi: sarebbero stati loro a presentare un piano industriale "all’atto della proposizione dell’offerta di acquisizione dell’area industriale di Scandicci e gli altri documenti ad esso conseguenti o connessi, nonché le domande di accesso alla Cassa Integrazioni Guadagni Ordinaria, rappresentando in ognuno di essi situazioni oggettive assolutamente non veritiere riguardo alle effettive capacità economico-finanziarie e tecniche delle società coinvolte", ricostruisce la Corte dei Conti.

Menzogne utili a "far apparire il gruppo Mercatech quale soggetto qualificato e dotato dei mezzi richiesti per garantire l’effettiva riconversione del sito industriale, in modo da poter così incamerare i fondi privati e pubblici attesi a supporto dell’intera operazione", dice ancora la corte dei conti.

E dopo che i fondi vennero effettivamente concessi, gli amministratori avrebbero "deliberatamente compiuto una nutrita serie di operazioni preordinate alla sistematica dissipazione del patrimonio della società I.S.I. s.r.l., mediante distrazione delle relative risorse finanziarie a beneficio delle altre società collegate al gruppo Mercatech o a proprio personale profitto, in tal modo peraltro procedendo in modo opposto all’impegno assunto con il suddetto Piano industriale di immettere ingenti finanziamenti nel processo di reindustrializzazione (infatti, rimasto inattuato) e, soprattutto, conducendo la stessa società I.S.I. s.r.l. al fallimento", dichiarato dal tribunale di Firenze l’8 giugno 2011.

Tutto questo sulla pelle dei metalmeccanici che vissero sulla propria pelle una vertenza estenuante, lunghissima, e conclusasi nel peggiore dei modi. I vertici della ex Isi sono stati condannati anche in sede penale.

ste.bro.

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