"Il Giro di Vite" di Henry James a Firenze

Da domani all'11 dicembre, Sandro Lombardi e Valentina Corrao daranno vita al famoso racconto di Henry James "Il giro di vite" presso la Sala del Cocomero del Teatro Niccolini di Firenze. Un'opera che esplora i sogni e le fantasie umane, le relazioni tra adulti e bambini e che mutua atmosfere e linguaggio da Emily Brontë.

Nel 1887 la rivista Collier’s Weekly chiese a Henry James un racconto ’adatto al momento’ per il numero natalizio. James si ricordò degli appunti presi qualche anno prima dopo un tè pomeridiano con l’arcivescovo di Canterbury, il quale riportò dei fatti inerenti a una casa dove dei bimbi erano stati lasciati alla cura della servitù. Nasce così uno dei più famosi racconti moderni con il titolo "Il giro di vite" (The Turn of the Screw). Classificato poi nel genere gotico, è stato punto di riferimento per svariati adattamenti: drammi radiofonici, film, serie tv, pièce teatrali e per l’opera da camera omonima di Benjamin Britten. Adesso il racconto torna a teatro: suddiviso in otto serate, da domani all’11 dicembre (tutti i giorni alle 18), Sandro Lombardi, affiancato da Valentina Corrao, darà vita alla suspense e ai turbamenti della protagonista, l’istitutrice di due bambini in una remota magione della campagna inglese. Ad accogliere questo nuovo ciclo di letture - firmato dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi - sarà un luogo storico come la Sala del Cocomero del Teatro Niccolini di Firenze. "Il giro di vite" si muove nel solco della tradizione narrativa di Emily Brontë, da cui mutua atmosfere e linguaggio. Di suo James introduce il tentativo, riuscitissimo, di comprendere il modo con cui gli uomini e in questo caso le donne, hanno sogni e fantasie che incorporano nella loro percezione del reale. Inoltre, questo racconto rivela la capacità di James di scavare nelle relazioni e nei rapporti umani tra adulti e bambini.