Il futuro delle "rinnovabili": "Servono norme più semplici"

A Vicchio e Calenzano due delle nove Cer attive in Toscana, ma se ne possono sbloccare altre. Il punto nel convegno “Transizione energetica 2023“ organizzato dalla Camera di Commercio.

FIRENZE

Sbloccare, sburocratizzare, semplificare. Sono le richieste che vengono fatte con maggior insistenza in questo periodo dove, dai fondi Pnrr in poi, ci rendiamo conto di quanto in Italia ci siano lacci e lacciuoli che rendono complesso tutto. È il caso anche delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer). Crescono in Toscana, sono nove in totale, crescono in Italia eppure i tempi evidentemente non sono ancora maturi per sbloccare i decreti attuativi del governo in modo da agevolare la nascita di queste forme che servono per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. È evidente che in questa fase geopolitica le Cer sono molto importanti.

A Firenze le varie esperienze si sono ritrovate a confronto grazie all’iniziativa organizzata dalla Camera di commercio che si inserisce all’interno del progetto ‘Transizione energetica 2023’ promosso da Unioncamere Toscana, dalle Camere di commercio regionali e col coordinamento di Dintec. Al momento le Cer in Toscana sono nove tra Massa Carrara, Calenzano, Vicchio, Gavorrano, Marciana Marina, Portoferraio, Montevarchi, Montemurlo, Siena. E in molti chiedono la stessa cosa: sbloccare i decreti attuativi.

Il presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi è chiarissimo. "Dobbiamo risolvere i problemi normativi che ci sono rimasti per poter allargare l’utilizzo delle Comunità energetiche rinnovabili – dice -. Tutti quelli che bloccano il progresso, se il progresso è sano, mi danno noia tanto, sempre: mi auguro che il governo prenda l’iniziativa" di sbloccare i decreti attuativi perché "in questa fase non credo possa aspettare". "Tutta la Toscana è disponibile a dare energia a chiunque – aggiunge -. Vogliamo far sapere alle imprese esistono queste realtà e che possono già essere utilizzate. E vogliamo far sapere al governo eventuali limiti che le stesse Comunità energetiche denunceranno per migliorarsi ancora". Il presidente di Unioncamere Toscana Massimo Guasconi snocciola qualche dato importante.

"Abbiamo una produzione di fonti energetiche interne che è limitata a circa il 22,5% di ciò che consumiamo mentre il livello europeo è intorno al 40%: dobbiamo velocemente recuperare questa differenziale e le Cer sono strumento utilissimo per poterci avvicinare a questi obiettivi". Per colmare il gap serve favorire sempre di più le Comunità energetiche rinnovabili e quindi, si torna sempre lì, sbloccare i fondi attuativi. "Il fatto – commenta Guasconi – è che non sappiamo perché non vengono ancora emanati, sono di grandissimo ostacolo".

Niccolò Gramigni

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