REDAZIONE FIRENZE

Il fallimento Ste e la condanna di Verdini "Non riparò i debiti verso la sua banca"

La Società Toscana edizioni (Ste), editrice del Giornale della Toscana fino al 2014, era in stato di insolvenza già dal 2009 e il "dominus" Denis Verdini "non solo non ha assunto iniziative volte ad arginarlo, ma non ha neppure chiesto tempestivamente il fallimento aggravandone in tal modo il dissesto". Così i giudici della corte d’Appello nella motivazione della sentenza con cui nel maggio scorso hanno confermato la condanna a 5 anni e mezzo all’ex senatore e le pene per gli ex amministratori della società accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta: l’ex deputato Massimo Parisi (5 anni), l’ex presidente della Ste Girolamo Strozzi Majorca (3 anni ), Enrico Biagiotti (3 anni) e l’ex liquidatore Pierluigi Picerno (3 anni). Secondo i giudici della terza sezione, Verdini per affrontare quella difficile situazione finanziaria avrebbe fatto "affidamento sui contributi per l’editoria, il cui ammontare sarebbe stato insufficiente ad affrontare la sovraesposizione debitoria, e sul fatto che la Banca Credito cooperativo fiorentino (di cui era presidente, ndr) non avrebbe agito per riscuotere i propri ingenti crediti". Nel 2012, come sostenuto nei ricorsi, Verdini avrebbe “riparato“ con 3.250.000 milioni di euro per saldare i debiti della Ste verso la banca ma per i giudici questa reintegrazione non c’è stata: il versamento era connesso al ruolo di fideiussore.