Il dare e l’avere nel palcoscenico della vita

Stefano

Grifoni

Certe volte rifletto sui valori della vita, sul dare e ricevere.

In queste circostanze mi tornano in mente le parole di Charlie Chaplin : "Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri

qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei ! Quindi fa quello che ti dice il cuore . Canta balla ,ridi e vivi intensamente… prima che l’opera finisca, prima degli applausi". Che la vita sia un teatro ormai è chiaro a

tutti e quando finisce lo spettacolo ne inizia un ‘altro ma non con gli stessi attori. Difficile comprendere il complicato rapporto che si stabilisce tra le persone. che si può basare su sentimenti o su impegni sociali e lavorativi o

su passatempi condivisi. Relazioni interpersonali leali e creative sono il frutto maturo della fiducia che ciascuno è disposto a dare insieme a se

stesso agli altri. Così ci si può sentire creditori o debitori nei confronti della vita e il ruolo acquisito influisce in maniera decisiva sulla qualità delle relazioni. Chi si sente solo creditore vive nella costante pretesa di gratitudine e di ricompensa che quando mancano alimentano in lui

irritazione e arroganza e disprezzo nei confronti di chi non ha saputo valorizzare il suo sforzo. Chi invece si sente solo debitore farà fatica a stabilire relazioni positive perché segnato profondamente dalla sensazione di inadeguatezza e incapacità di cogliere eventuali apprezzamenti degli altri. Basta essere consapevoli che quanto si è dato non autorizza ad

accampare pretese su chi ha ricevuto e che quanto si è ricevuto non potrà mai togliere la possibilità di diventare a sua volta creditore secondo la

legge della reciprocità. La vita è un teatro e l’opera può finire senza applausi. Non sono ammesse prove o repliche.

La ricompensa è nella

passione con cui si è vissuta la propria parte, seguendo ciò che l’anima dettava e il cuore suggeriva.

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