Il compagno di banco ritrovato

Stefano Brogioni

Otto e venti, prima campana, cantava Venditti, che mai avrebbe immaginato che, per due anni buoni, i nostri ragazzi il loro compagno di scuola lo avrebbero visto a distanza di sicurezza, con la mascherina, e senza uscire dall’aula - o quasi - nel quarto d’ora di ricreazione.

Oggi, la scuola riparte lasciandosi alle spalle le precauzioni della pandemia, e qualcuno degli studenti che stamani si mette lo zaino sulle spalle, proverà per la prima volta cosa significa condividere la paura dell’interrogazione, il brivido di un compito di classe e magari anche la semplicità di un abbraccio con il compagno di banco. Addio mascherina. E speriamo che anche l’amicizia sia un po’ meno virtuale.

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