Il campanello suona sempre: è l’ex. A giudizio

La relazione durò quattro anni: giovane sarà processato in abbreviato per una serie di atti persecutori

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FIRENZE

"Una lettera, scritta da suo fratello, nella quale le si chiedeva di perdonarlo e dargli un’ultima possibilità; il campanello di casa di lei suonato in modo incessante; una coca cola rovesciata sul cofano della macchina della ragazza; una frase scritta a pennarello sul citofono del conominio dove lei vive. I loro nomi e ’chi lo cancella muore’; l’arrivo fin davanti alla porta di casa della ex e porta presa a calci e pugni; quello stato di ansia perdurante e grave causato alla già fidanzata-convivente, tale da costringerla ad alterare le proprie abitudini".

Sono gli episodi contestati a un giovane che ha cercato con questi modi di riallacciare disperatamente i contatti con la ex. Di recuperare il rapporto sentimentale che fu. C’è, ci sarebbe tutto questo nella vicenda di un pratese e della compagna con la quale ha vissuto e condiviso sentimenti e speranze per quattro anni, dal 2012 al 2016, a Lastra a Signa.

Dopo una seconda denuncia della ragazza e i fatti così come li hanno ricostruiti e messi n fila gli inquirenti, adesso il ragazzo è finito sul banco degli imputati. Per adesso la storia è finita con la procura che ha chiesto il rinvio a giudizio del giovane presunto stalker davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti.

Tutto ciò rientra infatti nel codice penale come una serie di prevaricazioni. In genere si manifestano in un crescendo preoccupante e inquietante, per lo più ai danni delle donne. Spesso, lo narrano le cronache, con esiti drammatici.

Il reato di atti persecutori è perseguito in maniera severa a tutela delle vittime, anche per la ripetitività e la durata di questi tormenti, lo stato di ansia e di insicurezza, anche di paura che procurano, insicurezza e modi e stili di vita compresi.

La storie era finita, l’ha deciso lei. Ognuno per la sua strada. Ma lui, accade spesso, non si è dato ’per vinto’. Una prima querela della ragazza era finita con l’archiviazione del procedimento, segno che dovevano essere fatti tenui. O non provati a sufficienza.

Ma gli episodi di tormento sono ricominciati e continuati e lei si è trovata costretta a presentare una seconda denuncia, tramite l’avvocatessa Silvia Pesciolini. Con successiva integrazione. E l’intenzione di costituirsi parte civile per i danni morali e materiali subiti durante gli episodi di stalking.

Il difensore, avvocatessa Camilla Taiti, ha chiesto per il suo assistito il giudizio abbreviato. Il processo al Palazzo di giustizia di Firenze è stato fissato per il 12 settembre prossimo.

g. sp.

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