
Il messaggio vocale dell’arcivescovo da Amman: "Le persone guardano il cielo e si interrogano"
Si è conclusa per fortuna con esito positivo la vicenda dei vescovi toscani ancora bloccati ad Amman, in Giordania, dopo la fuga precipitosa dalla Terra Santa, dove stavano concludendo un pellegrinaggio, per l’inizio dell’attacco missilistico di Israele all’Iran.
Dopo il rientro in Italia, due giorni fa, dei primi quattro componenti della delegazione ieri pomeriggio gli altri componenti della delegazione sono potuti partire dall’aeroporto di Amman (foto Toscana Oggi) con un volo della Royal Jordanian in partenza dalla capitale giordana alle 15.40, ora italiana. Al gruppo dei 29 pellegrini toscani si sono aggiunti anche tre frati francescani. L’atterraggio del volo a Milano era previsto per le 20,25 a Malpensa. Qui, i vescovi e gli altri partecipanti al pellegrinaggio, hanno trovato ad attenderli un bus navetta che li ha condotti a Firenze. Fra i vescovi rientrati ieri anche quello di Firenze, Gherardo Gambelli che, da Amman nella tarda serata di sabato, ha tenuto a rassicurare tutti:
"La situazione qui è tranquilla – ha spiegato in un messaggio vocale – anche se naturalmente, soprattutto la sera suonano spesso le sirene, perché passano sopra i cieli i missili da una parte e dall’altra. Le persone guardano il cielo con questi razzi e si interrogano se il conflitto, da un giorno all’altro, non possa allargarsi, quindi la situazione è di grande preoccupazione".
Nella giornata di sabato – ha proseguito poi Gambelli – i vescovi e gli altri pellegrini rimasti ad Amman hanno visitato Madaba, in particolare i famosi mosaici, celebrando poi la Messa sul Monte Nebo, dove si trova il Memoriale di Mosè, e incontrato anche la comunità dei frati: "L’aspetto positivo – ha aggiunto – è la buona collaborazione fra le diverse confessioni cristiane"..
Sandra Nistri