OLGA MUGNAINI
Cronaca

I temi di Antonio Gramsci in scena: "La cultura come strumento di riscatto"

Gad Lerner e Silvia Truzzi al Teatro Puccini il 19 marzo raccontano i sogni di "un giovane ribelle" .

I temi di Antonio Gramsci in scena: "La cultura come strumento di riscatto"

Il tempo ha miracolosamente salvato tre temi inediti di Antonio Gramsci di quando era uno studente liceale, documenti che confermano la grandezza del grande antifascista e filosofo, politico e giornalista, che anticipano molti filoni del pensiero gramsciano, studiati ancora oggi in tutto il mondo e di straordinaria attualità.

Venutone in possesso, il giornalista Gad Lerner, insieme alla collega Silvia Truzzi, ne ha fatto uno spettacolo, che il 19 marzo, alle 21, sarà al teatro Puccini, dal titolo "Il sogno di Gramsci. I temi liceali di un giovane ribelle".

Gad Lerner, come saltano fuori i temi?

"E’ una casuale e fortunatissima scoperta. Erano finiti in fondo a un armadio di Francesco Scotti, che, tra le altre cose, era un grande antifascista della prima ora, primo segretario delle federazione comunista di Milano, deputato alla Costituente e poi parlamentare fino alla sua scomparsa. Questi temi deve averli avuti da Carlo Gramsci, il fratello minore di Antonio che viveva a Milano. Gli studiosi della Fondazione Gramsci non hanno avuto alcun dubbio sulla loro autenticità. E sono straordinari".

Da diventare uno spettacolo.

"Sì, a Firenze, come abbiamo fatto nelle altre città, chiamiamo a leggerle uno studente, che sarà Lorenzo Ferrari del liceo Gramsci. Mentre io e Silvia Truzzi siamo le voci narranti. Sono in un italiano raffinatissimo, pieni di citazioni che lasciano a bocca aperta".

Cosa raccontano?

"C’è uno sguardo sul mondo di un ragazzino venuto da Ghilarza in provincia di Oristano, con l’anticipazione di molti pensieri che saranno centrali di lì a poco, quando vincerà la borsa di studio e arriverà a Torino per frequentare l’università che non finirà, dedicandosi al giornalismo nell’Avanti e nel Grido del Popolo di orientamento socialista. E poi alla militanza per il mondo operaio".

Con al centro la cultura.

"Dalla sua esperienza di privazioni, unita a un’insaziabile e precocissima sete di conoscenza, matura l’idea della cultura come strumento di emancipazione degli ultimi; un’idea di cultura lontana dall’intellettualismo, capace di creare negli individui la coscienza di classe".

Anche oggi penserebbe che si può sognare un mondo più giusto?

"Sempre chi sta sotto sogna un mondo più giusto. Nello spettacolo ci sono anche nastri registrati di molte persone che hanno vissuto con Gramsci, dai suoi familiari , agli operai di Torino, ai suoi compagni di detenzione, alcuni molto famosi come Sandro Pertini, Umberto Terraccini e Teresa Noce".