"I rincari nelle Rsa non li paghino i lavoratori"

La protesta dei dipendenti della Ledanice dopo i tagli. Stanzani: "Gli stipendi non posso essere usati per fare pressione sulle istituzioni"

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"Le difficoltà gestionali nelle Rsa dovute ai rincari non possono ricadere sui lavoratori". Lo denuncia Beatrice Stanzani, segretaria regionale di Uil FPL Toscana, che ha raccolto la segnalazione dei lavoratori della Rsa Ledanice di Scandicci. "I lavoratori – ha detto Stanzani – riceveranno solo un acconto dello stipendio perché il titolare ha denunciato di avere problemi dovuti alla difficoltà nel rinnovo delle quote. Riteniamo gravissimo quanto riportato nella comunicazione e inaccettabile l’atteggiamento tenuto dalla direzione della RSA; lo stipendio dei lavoratori non può essere strumento di pressione nei confronti delle istituzioni". Nella struttura vi sono una quarantina di ospiti, di certo la tensione sta salendo, e non viene esclusa la proclamazione dello stato di agitazione se la proprietà dovesse confermare il suo intento. Il sindacato ha scritto una lettera alla Regione, alla Azienda sanitaria Toscana Centro, ma anche alla Società della salute nord ovest al Prefetto di Firenze, all’Ispettorato del lavoro e al comune di Scandicci.

"Capiamo le motivazioni di tutti – ha detto ancora Beatrice Stanza - ma non è accettabile che i lavoratori siano ostaggio di nessuno. I lavoratori ogni giorno si recano in struttura e lavorano, malgrado le difficoltà e gli stipendi esigui, al fine di autosostenersi economicamente e cercare di sbarcare il lunario dignitosamente. Non accetteremo ritardi neanche di un giorno perché quando si lavora è normale riscuotere lo stipendio". La comunicazione del sindacato in prefettura serve anche come informativa del possibile arrivo dello stato di agitazione. Nei giorni scorsi la Regione ha dato il via libera a una serie di misure a favore delle Rsa. Due provvedimenti per concedere da una parte ulteriori ristori per 4,7 milioni di euro; dall’altra l’aumento della quota sanitaria a 54 euro al giorno rispetto ai 53,32 attuali, con un incremento di 0,68 centesimi. A undici anni dall’ultimo adeguamento, è appena aumentata di 68 centesimi, al giorno, a persona, anche la quota sanitaria a carico del Sistema sanitario regionale a favore degli ospiti non autosufficienti delle Rsa. I provvedimenti della regione sono stati accolti da una raffica di critiche da parte delle opposizioni in regione, ma anche dai gestori delle residenze. Il rischio è quello che, non facendo fronte ai costi, arrivino gli aumenti della quota sociale, con ricadute pesantissime sulle famiglie. La situazione di Scandicci è il primo fronte aperto.

Fabrizio Morviducci

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