di Stefano Brogioni
FIRENZE
Vestiti, scarpe, borse e cinture griffate, computer portatili, airpods, smartphone, orologi, occhiali da sole. Pensate a tutto quello che ognuno mette in valigia prima di partire per un viaggio di lavoro o di piacere, e capirete quello che avevano accatastato in casa due dipendenti infedeli di una cooperativa esterna che gestisce, per conto dell’aeroporto di Peretola, il servizio di “lost&found“ dei bagagli. Dopo mesi di sospetti, e di denunce di ammanchi, la polizia di frontiera si è messa in moto e ha scoperto che i due lavoratori della cooperativa, nei turni notturni al magazzino di via De Gasperi a Sesto dove finivano le valigie perse o non ritirate, pescavano a piene mani nei bagagli smarriti che dovevano essere recapitati ai viaggiatori.
S.F., 54 anni, di Barberino, e M.B., 58, di Calenzano, sono stati denunciati per furto aggravato e ricettazione. La polizia di frontiera ha avviato le sue indagini cercando un “denominatore comune” tra tutte le varie sparizioni segnalate dai viaggiatori transitati dal Vespucci, ricostruendo minuziosamente il percorso di ogni singolo bagaglio preso di mira.
L’attenzione degli agenti si è focalizzata sul magazzino di stoccaggio degl smarriti: così, i poliziotti si sono appostati per giorni passando sotto la lente di ingrandimento anche i filmati del sistema di videosorveglianza della cooperativa, risultata estranea ai fatti e aperta alla collaborazione con gli investigatori. E’ emerso che i furti sarebbero avvenuti nei turni notturni, quando due dipendenti erano in servizio. Per non venire inqadrati dalle telecamere, i due avrebbero agito riparati dietro a pancali posizionati strategicamente per offuscare le riprese.
Nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, è scattata la trappola. I due magazzinieri avrebbero infatti messo a segno l’ennesimo furto all’interno di almeno due bagagli in deposito. Ma mentre si avviavano verso l’uscita, con il bottino “sottobraccio”, si sono ritrovati, con loro grande sorpresa, circondati dalla polizia.
Dalle perquisizioni a casa, poi, ulteriori conferme ai sospetti: nelle case sono stati recuperati numerosi oggetti che secondo gli investigatori sono provento dei furti dalla valigie. Ma il lavoro della polizia di frontiera non finisce con le denunce: adesso stanno cercando di restituire ai legittimi proprietari le cose ritrovate, visto che nel bazar sequestrato ci sono anche oggetti di indubbio valore affettivo.