I No Tav si organizzano: "Danni e maxi tunnel. Troveremo tecnici per monitorare i lavori"

In più di 200 hanno partecipato all’assemblea del comitato Rfi rassicura: "I documenti fanno riferimento a simulazioni che prevedono condizioni critiche ben al di sopra delle soglie d’allarme".

I No Tav si organizzano: "Danni e maxi tunnel. Troveremo tecnici per monitorare i lavori"

I No Tav si organizzano: "Danni e maxi tunnel. Troveremo tecnici per monitorare i lavori"

Era assiepata di fiorentini in apprensione per i possibili danni degli scavi, la sala parrocchiale dell’Ascensione mercoledì sera durante l’assemblea indetta dall’associazione ‘No tunnel Tav’, già comitato. Circa 200 i presenti, tra loro anche i consiglieri comunali Dmitrji Palagi (Spc), Alessandro Draghi (FdI) e Andrea Asciuti (Gruppo misto). Dopo un commosso minuto di silenzio per le vittime del crollo nel cantiere proprio di là dalla strada, il coordinatore Tiziano Cardosi ha sostenuto come, oltre ai danni già verificatisi in via Botticelli con il passaggio della talpa, ne siano previsti anche alla tramvia e alle due porte monumentali di piazza Libertà (Arco dei Lorena e Porta San Gallo) per lo sbassamento di oltre mezzo centimetro del suolo. E in via delle Ghiacciaie e via Cittadella ci saranno danni molto gravi, aggiunge. Un’ipotesi circolata negli ultimi giorni che ha destato molta preoccupazione tra i residenti.ò

"Non ci serve nuovo cemento, ma di saper usare quello che c’è. Ci sono intere tratte ferroviarie che non sono utilizzate". "Invito ai cittadini a organizzarsi, perché se avranno danni essere risarciti sarà complesso e oneroso, le Ferrovie e i costruttori hanno strutture legali e tecniche molto forti e sarà difficile difendersi – ha continuato –. Se i cittadini si uniscono in un’associazione e prendono uno staff di tecnici che li segua e monitori i lavori, che si faccia consegnare i dati giorno giorno di quello che succede, sarà molto utile, perché per l’esperienza dell’avvocato Baldi nei processi passati spesso i documenti spariscono".

"Naturalmente da parte nostra rimane la critica di base: questo è un progetto sbagliato che se anche arrivasse in fondo senza fare danni sarebbe un danno per Firenze: una struttura con due stazioni disconnesse tra loro, il people mover è solo una toppa, non una soluzione. Siamo meravigliati che il sindaco Nardella e il presidente della Regione Giani sostengano questo progetto".

Riferendosi a via Botticelli il coordinatore dell’associazione aggiunge: "Sicuramente i danni sono correlabili. La sera prima ero lì e ho chiesto agli operai ‘Dov’è la fresa?’ ‘Esattamente qui sotto’. La mattina dopo c’erano i danni e non solo piccoli: in un appartamento il pavimento si è sollevato, probabilmente si sono danneggiate le travi del solaio. Abbiamo studiato il progetto: sono previsti danni a più di 200 edifici". Numeri che, oggi, sono al centro dell’attenzione dei No Tav che nel frattempo invitano a non abbassare la guardia e continuare a monitorare.

L’avvocato Giacomo Baldi, che ha avuto un passato sia come legale che come assessore a San Benedetto Val di Sambro durante gli anni della realizzazione della Variante di Valico, ha spiegato l’importanza dello strumento associativo tra i possibili danneggiati per tutelarsi. Perché seppure un testimoniale di stato costituisca "una fotografia attuale degli edifici per verificare che i danni non siano preesistenti", un’associazione con lo scopo di "formare un organo tecnico che raccolga ed esamini i dati in tempo reale,", può "servire di supporto a un monitoraggio diretto sui lavori che consenta di formarsi delle prove per dimostrare i nessi tra i lavori e i danni". Intanto da Rfi spiegano come le paure sarebbero infondate. I documenti presi in considerazione dal Comitato No Tunnel Tav per evidenziare gli effetti attesi sulle aree interessate dallo scavo del Passante AV, secondo Rfi, fanno riferimento ad una simulazione che prevede condizioni critiche ben al di sopra delle soglie di attenzione e allarme previste dal progetto attuale, nonché rispetto a quanto concretamente riscontrato nelle attività di scavo svolte fino a oggi.

Carlo Casini