
Dopo le concrete esperienze e le criticità espresse dagli artigiani, digitali o meno, è toccato alla politica, ieri pomeriggio, raccogliere e mettere a sistema richieste e suggerimenti. La tavola rotonda che ha concluso l’incontro "Più start up per più artigiani", moderato dalla capocronista della Nazione Cristina Privitera e dalla giornalista Lisa Ciardi, è stata aperta da un saluto del ‘padrone di casa’, il presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori, che ha ricordato l’impegno profuso per la ristrutturazione del Cestello e per la nascita dell’Innovation center. Impegno che prosegue con immutata convinzione – ha detto, ricordando di essere anche lui un sanfredianino – portano avanti alcuni progetti come il recente Valore Digitale per supportare le micro e piccole imprese del territorio fiorentino, attraverso un percorso formativo mirato all’acquisizione di nuovi strumenti digitali".
"Finalmente – ha detto poi il presidente della Regione Eugenio Giani – abbiamo il luogo delle start up. Due anni fa, incontrando 500 giovani operatori delle start up, ho avuto modo di capire quanto l’Italia fosse indietro. Oggi qualcosa è cambiato grazie anche a Fondazione Crf che ha portato avanti il progetto di valorizzare questo luogo facendolo diventare la casa delle start up. Noi come Regione abbiamo stanziato molte risorse per le start up e spero che possano essere investite".
I ‘numeri’ forniti da Carlo Badiali, responsabile punto impresa digitale della Camera di commercio, hanno contribuito a chiarire il quadro con spunti interessanti: la crescita del 28% delle start up durante la pandemia, ad esempio, a fronte di un comparto dell’artigianato che, invece, ha sofferto particolarmente il periodo di chiusura. In totale le start up toscane sono 6.390 soprattutto concentrate nelle città universitarie, ad esempio Firenze, Pisa e Lucca, con una crescita particolare dei settori legati alla manifattura e comunicazione alle imprese: "L’importante – ha sottolineato – è dare priorità alla cultura digitale che può essere fondamentale per le imprese artigiane, occorre un interscambio". La necessità – per Alessandro Sorani presidente di Confartigianato Firenze – è invece "quella di pensare che essere legati solo al passato sia vincente, l’artigiano deve essere contemporaneo, vivere il suo tempo". Da Giacomo Cioni presidente di Cna Firenze è venuto "un ringraziamento agli artigiani che hanno capito che la digitalizzazione deve essere intrapresa per riuscire a raggiungere mercati lontani e ad affascinare chiunque sul lavoro artigiano. Dobbiamo però spingere anche i clienti a venire in bottega, gli artigiani sono lì che aspettano. Per essere più competitivi poi occorre sì la digitalizzazione ma anche una semplificazione e eliminazione della burocrazia".
A concludere l’incontro l’assessore alle Attività produttive del Comune di Firenze Federico Gianassi: "Mi pare che tutti coloro che hanno partecipato oggi – ha sottolineato – condividano lo straordinario valore che l’artigianato ha per la città di Firenze e come questo mondo debba collaborare con l’innovazione e la digitalizzazione. Abbiamo uno straordinario patrimonio che non è il nostro passato ma il nostro presente. A breve partirà il secondo bando per riempire i nostri fondi sfitti del centro con i nostri artigiani e questo può essere un modo per coniugare tradizione e innovazione. Proviamo a indirizzare la ripartenza, che già c’è con l’arrivo di tanti turisti, in questa direzione".
Sandra Nistri