Il ciclone Nardella-Schmidt è nel pieno della forza. Ed è un ciclone politico perché se ovviamente il Pd fa quadrato intorno al sindaco, il centrodestra ancora una volta strizza l’occhio al direttore degli Uffizi. Tantissime le reazioni. Lato centrodestra tra i primi a commentare ci sono il deputato FdI Alessandro Amorese e il senatore Paolo Marcheschi: "Guardie giurate armate sì, solo però se a deciderlo è Palazzo Vecchio", dicono ironicamente. "Se Nardella avesse gestito Firenze come Schmidt gestisce gli Uffizi, avremmo una città migliore", la provocazione del capogruppo Fdi in Consiglio regionale Francesco Torselli (e sul tema la pensa uguale anche il capogruppo a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi). Stavolta pure la Lega si schiera col tedesco che, secondo il capogruppo in Comune Federico Bussolin "ha ragione da vendere".
Le repliche del Pd sono chiarissime. "È scandaloso che il direttore Schmidt utilizzi i comunicati stampa degli Uffizi per fare polemica politica trasformando, di fatto, il museo più importante d’Italia nel suo comitato elettorale – tuona il capogruppo dem a Palazzo Vecchio Nicola Armentano (nella foto) -. Ed è significativo che la destra lo applauda, arrivando a sostenere che la vigilanza si debba utilizzare per salvaguardare i monumenti anziché per garantire la sicurezza dei cittadini".
Anche in Consiglio regionale e da Roma l’ira non si placa, il climax è ascendente: "Una cosa è il piazzale degli Uffizi e parlare di sicurezza lì, un’altra è parlare dell’ordine pubblico della città: in quest’ultimo caso Schmidt non ha alcuna competenza – afferma la consigliera regionale dem Cristina Giachi". Rincara la dose il deputato Pd Federico Gianassi. "Schmidt, aspirante candidato della destra, non perde occasione di fare polemica politica – spiega -. Se gli avanzasse un po’ di tempo e volesse pensare agli Uffizi, iniziando a togliere quelle gru da uno dei luoghi più belli del mondo, ne saremmo tutti felici". E Italia Viva? "Le guardie giurate non sono una risposta al tema sicurezza, poi se Schmidt ha tutti questi rapporti con i ministri si attivi per mandare più agenti a Firenze", la doppia punzecchiatura di Francesco Grazzini, coordinatore fiorentino di Iv.
Niccolò Gramigni
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