
"No al rinnovo dei tavolini straordinari concessi con il Covid". I comitati degli abitanti del centro storico sono chiari. E se da un lato chiedono al Comune di Firenze di non autorizzare i permessi scaduti il 31 dicembre, dall’altro vogliono di più: che siano ridotti i metri quadri concessi alle pedane per restituirli alla città con tutti i suoi residenti. "I dehor sottraggono spazio pubblico, posti auto per la residenza e alcuni non sono in linea con l’estetica della città oltre che essere fonte di assembramenti e quindi di rumore" è la posizione del comitato Manoiquandosidorme.
Gli abitanti, riuniti nel comitato nato per mettere un freno alle scorribande disordinate di quelli della notte e per battersi a difesa della qualità di vita nel centro, sono rassegnati. "Bisogna assolutamente definire un piano che regoli l’uso di suolo pubblico. Diciamo assolutamente no al rinnovo delle concessioni straordinarie legate alla pandemia, ma chiediamo che vengano anche riviste quelle attualmente autorizzate. A noi sembra che il Comune di Firenze sia più attento agli interessi delle associazioni di categoria e quindi del business che di chi vive. Vorrei ricordare ai nostri amministratori che paghiamo le tasse anche noi e anche noi abbiamo diritto al voto" sottolinea Giuliano Leoni, portavoce del comitato Manoiquandosidorme. Una posizione condivisa anche dal Comitato Oltrarno Futuro che torna a chiedere contro la pressione a motore degli automobilisti indisciplinati una Ztl no stop, attiva tutti i giorni e tutto l’anno con orario dalle 6.30 alle 1.30 del giorno successivo e maggiori controlli contro la sosta selvaggia e irregolare nei posti riservati ai residenti e agli autorizzati. "I locali sono tutti piani e la città è invasa di pedane" aggiunge Maria Vannello, una delle portavoce del comitato Santo Spirito. "E’ un’esagerazione, occupano addirittura i marciapiedi in alcuni casi. Tavolini e sedie sottraggono posti auto, quando torniamo a casa giriamo ore e ore prima di poterci fermare e parcheggiare. Non è vita questa".
Camilla Speranza, una delle abitanti più attive, mette in chiaro: "Il coronavirus è ormai lontano e lo spazio pubblico non può essere invaso oltremodo. Firenze deve poter essere vissuta, attraversata e i residenti hanno il diritto di tornare a casa e trovare un posteggio". Per Speranza "è stato usato il momento del dopo coronavirus come alibi per sdoganare l’occupazione della città. Sono sempre di più i residenti obbligati a lasciare le proprie abitazioni e a fuggire dal rumore assordante creato dall’espansione bulimica di tavoli e sedie di locali pubblici atti esclusivamente alla somministrazione di alcol e cibo".
Rossella Conte