MARCO
Cronaca

I capolavori dimenticati della letteratura

Marco

Vichi

Un’automobile, con lo scorrere del tempo, rischia di perdere i pezzi per strada, e la stessa cosa accade anche al mondo dell’editoria, che strada facendo dimentica e abbandona alcuni autori. Spesso questi "pezzi perduti" come un parafango arrugginito sono magnifici scrittori e capolavori della letteratura del XIX e del XX secolo. Una delle perdite più grandi è Alba De Cèspedes, ma finalmente Mondadori ha ripubblicato il suo capolavoro, "Dalla parte di lei", e spero che presto seguano tutti gli altri. Ci sono editori che vanno a recuperare queste perle dimenticate, come ha fatto per diversi autori Sellerio, o Adelphi con Malaparte. Anche se ogni tanto qualche professore illuminato li propone a scuola, ci sono capolavori della letteratura italiana sconosciuti alle nuove generazioni. Ci vorrebbe una mobilitazione più convinta del mondo dell’editoria per recuperare tutti i "dimenticati". Oggi vorrei parlare di uno di loro, letto ormai da pochissimi, soprattutto perché appunto non se ne parla più. Anche se, quando un lettore lo scopre, resta folgorato. E’ Giuseppe Dessì, che con "Paese d’ombre" nel ’72 vinse lo Strega. Dessì è un grandissimo scrittore, a mio avviso si merita di essere collocato nell’Olimpo della Letteratura. Nei suoi romanzi c’è un mondo intero e profondamente vero, dove veniamo trascinati leggendo pagine dalle quali trapela con forza un’amarezza che oserei definire russa, cecoviana, un’ironia leggera e feroce che fa male. La sua scrittura è intrisa di quella insanabile e ancestrale violenza che emerge dalle pagine di tutti gli scrittori sardi, che forse deriva da quella terra da sempre conquistata e mai del tutto dominata, un’isola che ha vissuto di abbandoni, di silenzi e di smisurato orgoglio. Per chi volesse conoscerlo, oltre a "Paese d’ombre", il suo romanzo più famoso, suggerisco "I passeri", ancora più amaro e sardo e bello, se possibile. Poi ci sono due romanzi che dimostrano la sua forza narrativa e la sua capacità di gettare il lettore nel fiume delle grandi emozioni, "Michele Boschino" e "Il disertore". Buona lettura.