SANDRA NISTRI
Cronaca

I camionisti mancano, salgono gli stipendi

Accordo alla Trc di Calenzano, storica azienda di trasporti: per ogni autista 100-150 euro in più e ore di permesso aggiuntivo

di Sandra Nistri

I camionisti formati sono sempre meno, merce rara si potrebbe dire se non si trattasse di persone. Un mestiere duro che mette quotidianamente alla prova, sulla strada, lavoratori alla guida per tragitti anche molto lunghi tanto che, a differenza di un tempo, sono sempre meno i giovani che si avvicinano a queste professioni e sempre più le aziende alla ricerca di personale che, però, non si trova. Così chi può contare su dipendenti collaudati è disposto a investire anche economicamente: è il caso della Trc Srl di Calenzano (ex Gruppo Trenti), storica azienda del settore del trasporto e della movimentazione di leganti idraulici ed inerti che, nei giorni scorsi, ha rinnovato con i sindacati l’accordo di secondo livello con un aumento consistente degli stipendi ai 12 autisti confermando anche l’integrativo regionale. "L’accordo siglato il 25 maggio con la Trc – dice Claudio Gani Flt Cgil – è molto migliorativo rispetto a quello del 2018 perché prevede per ogni lavoratore un aumento di stipendio, di media 100-150 euro netti, principalmente di trasferta. Per i dipendenti che effettuano prestazioni più difficili e stancanti, ad esempio le lunghe percorrenze o i viaggi effettuati di notte poi abbiamo previsto che, oltre al massimo previsto dalla legge per le trasferte, 46 euro, vengano date delle ore di permesso aggiuntivo. Questo fa sì che ai camionisti venga, in un certo senso, restituito riposo oltre che soldi per l’impegno gravoso sostenuto".

Un accordo, dunque, che contempera l’esigenza concreta dell’azienda disposta a pagare di più per mantenere lavoratori professionalizzati e dall’altra le legittime aspettative di chi, per un impegno duro, vorrebbe ricevere il giusto riconoscimento anche dal punto di vista economico. Il ‘patto’ dunque – almeno questo è l’auspicio dei sindacati – potrebbe essere replicato in altre realtà del mondo del trasporto spesso al centro delle polemiche e proteste, anche nel caso dei grossi colossi della Piana fiorentina, per turni di lavoro al limite della sostenibilità controbilanciati da una contropartita economica non sempre adeguata. "Le aziende – prosegue Gani – si stanno adeguando giocoforza proprio perché il personale non si trova, non così le associazioni datoriali che questa cosa non l’hanno capita e da mesi lamentano la carenza di lavoratori qualificati. Poche settimane fa abbiamo chiesto di andare al rinnovo di un vecchissimo integrativo di merci e logistica della Toscana che porta 55 euro in più e per adesso le risposte sono basse. Dunque, in futuro, faremo probabilmente qualche azione di sciopero e agitazione su questo integrativo".

Dall’altra parte della ‘barricata’, in questo caso del tavolo, anche Serena Trenti, amministratore delegato della Trc, conferma le ragioni dell’accordo: "Oggi per aziende come la nostra – dice – è un problema trovare autisti con specifiche capacità, visto che per quanto ci riguarda si richiedono anche diverse abilità per diversi scarichi. C’era già un accordo in essere del 2018 ma abbiamo accettato il rinnovo, fino al 2024, con un incremento che potesse gratificare i dipendenti per quello che fanno. Attualmente i nostri autisti sono 12 più tre amministrativi, ci occupiamo, oltre che del trasporto del cemento e leganti idraulici anche della fornitura di materie prime al cementificio Buzzi Unicem".