I baby aspiranti medici al test "Quiz tosto, il nemico è l’emozione"

Fra chi lo ha tentato ci sono tantissimi studenti di quarta superiore: "In pista prima della Maturità"

di Elettra Gullè

Tantissimi i ragazzi di quarta superiore che ieri mattina si sono cimentati con la prima prova del nuovo test d’ingresso a Medicina. Segno che la novità piace. Da quest’anno, ricordiamolo, come deciso dal Ministero dell’Università, la prova di ammissione a Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria è profondamente cambiata: si svolge in due periodi (da ieri al 22 aprile e dal 15 al 25 luglio) e si estende ai ragazzi attualmente iscritti in quarta superiore. Per loro, dunque, le possibilità aumentano a quattro.

"In questo modo possiamo misurarci con la prova, anche sotto il profilo della gestione dell’ansia, testare la nostra preparazione e capire dove siamo più carenti" sorridono i ragazzi che, alla spicciolata, escono dalle aule di informatica al primo piano del campus Morgagni. Hanno avuto 90 minuti per rispondere a 50 quesiti, tra biologia, chimica, fisica, matematica e ragionamento, con immediato punteggio finale, sia complessivo che suddiviso per materie.

Chiara Garamanti, quinta liceo classico Galileo, ritenterà sicuramente anche a luglio. "L’ho fatto per provare la nuova modalità e capire quali sono le domande più frequenti - dice -. Ora sono nel pieno dello studio per la Maturità e, dunque, era complicato trovare il tempo per prepararsi bene anche a questo test". I candidati, alle prese dunque con più prove, sceglieranno poi il punteggio migliore ottenuto per entrare in graduatoria nella sede universitaria preferita.

Ma i ragazzi sono spaventati dalle difficoltà, messe a nudo dalla pandemia, del sistema sanitario nazionale? "Speriamo che da qui a quando saremo noi in corsia vengano fatte le assunzioni necessarie - rispondono gli aspiranti camici bianchi -. Noi ce la mettiamo tutta per essere utili al Paese. Ci auguriamo che i problemi più urgenti vengano risolti. È tristissimo leggere di medici che fuggono dal pubblico per andare nel privato".

È in quarta scientifico, al Gramsci, Lapo Mariani: "Mi pare sia andata abbastanza bene. Ho di fronte a me altre tre possibilità e questo mi rasserena. In aula? L’atmosfera era piuttosto tranquilla". È al suo secondo tentativo Letizia Tarchi: "Proverò anche a luglio - dice -. Ho trovato più ostica la parte di chimica. Credo sia giusto testare gli aspiranti iscritti a Medicina, ma secondo me la selezione dovrebbe esser fatta non così, ma alla fine del primo anno". Tra i ragazzi che incontriamo, c’è chi sogna di diventare oncologo, chi neurologo od oculista. Molti accarezzano il sogno di diventare medico da alcuni anni.

"Aiutare il prossimo è la cosa più bella" non hanno dubbi. La maggior parte ha le idee chiare e farà di tutto per entrare a Medicina. Ma c’è anche chi è un po’ confuso. "In testa ho molte idee: oltre a Medicina, anche Psicologia e Scienze motorie. Vediamo poi dove mi iscriverò realmente" dice Matilde.

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