Firenze, agonia hotel: prezzi stracciati ma stanze vuote

Gli sconti triplicati non risollevano il settore: crollate del 60% le presenze degli stranieri. Positivo solo il dato relativo agli italiani

Una veduta di Firenze

Una veduta di Firenze

Firenze, 18 ottobre 2020 - Niente convegni, fiere, congressi, non parliamo poi dei grandi eventi fieristici o di convention aziendali che ogni anno si svolgevano un po’ in tutta la penisola, così, senza turismo e senza eventi, i prezzi degli alberghi crollano. L’Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati Istat sull’inflazione di settembre. Nella classifica dei ribassi applicati sulle tariffe alberghiere Firenze conquista a settembre il terzo posto con un -19,6 per cento (Milano è al - 20,2 mentre gli alberghi veneziani hanno tagliato i prezzi del 17,6 per cento) va detto che nel mese di agosto Firenze era solo al -7,5 per cento. In trenta giorni ha quasi triplicato il ribasso.

E questo nonostante a settembre in città, a fronte del crollo dei flussi turistici internazionali, si è invece registrata un’impennata della domanda interna con un +20% di visitatori italiani. A registrare il dato è stata una ricerca di Palazzo Vecchio che ha confrontato i dati 2020 con quelli del settembre 2019. In valore assoluto si tratta di oltre 80mila arrivi in città rispetto ai 66mila registrati a settembre 2019.

Un dato in controtendenza rispetto al calo complessivo di arrivi e presenze che si attesta intorno al 62%. "Nell’anno del Covid e del crollo della domanda internazionale – ha commentato l’assessore al turismo Cecilia Del Re – i turisti italiani sono stati protagonisti di un ritorno a Firenze che ha acceso un piccolo faro in un periodo davvero buio per l’economia cittadina legata al settore turistico. Stiamo lavorando per far ripartire il settore, puntando in particolare sul congressuale e posizionando Firenze come uno dei luoghi più ambiti a livello nazionale e internazionale quale luogo di incontro e di scambio di saperi o nuove tecniche e produzioni".  

Gli arrivi a Firenze a settembre 2020 sono stati 144.918 rispetto ai 378.576 del settembre 2019; mentre le presenze si sono attestate a 385.442 rispetto a 1.026.674 dello stesso mese dello scorso anno con una variazione in negativo del 61% per gli arrivi e del 62% per le presenze. Per quanto riguarda la nazionalità, il turismo italiano ha fatto registrare un record di arrivi con 80.319 unità rispetto alle 66.841 di settembre 2019 (+20,2%), mentre calano i turisti stranieri che passano da 311.735 a 64.599 (-79%). Lieve invece la variazione dell’offerta ricettiva che è calata del 7% passando da 52.135 a 48.397 posti letto.  

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