
Greta Thunberg
Firenze, 25 settembre 2019 - Il ministro Lorenzo Fioramonti ha chiesto alle scuole di giustificare d'ufficio gli studenti che venerdì 27 settembre parteciperanno alle iniziative della Giornata mondiale contro il surriscaldamento. Una manifestazione che mobiliterà giovani e non solo in tutto il mondo, sull'onda emotiva sollevata da Greta.
E' corretto consentire ai ragazzi di non andare a scuola senza dover giustificare il alcun modo l'assenza dalle lezioni?
la nazione.it apre il dibattito fra due toscani:
Da un lato Maria Cristina Finucci, 62 anni, lucchese, artista e architetto e designer che nel 2013 lanciò il progetto Wasteland riferito all'immensa chiazza di plastica dispersa negli oceani e ha fondato il Garbage Patch State, lo Stato immaginario formato appunto da quei rifiuti e che l'ha portata a ridisegnare la geografia della terra.
Dall'altro, Franco Cardini, 79 anni, fiorentino, storico, saggista, docente emerito all'Università di Firenze, collaboratore di Qn La Nazione, fra i massimi studiosi mondiali del Medioevo.
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Finucci: "Vale più di un giorno sui banchi"
«Sono assolutamente favorevole alla decisione del ministro Fioramonti. Partecipare a iniziative sul clima vale più di un giorno di lezione“. Non la considera una “forca autorizzata“? «Tutt’altro. I ragazzi devono svegliarsi, lottare. Certi movimenti devono sorgere dal basso, non esser lasciati ai governi o alle multinazionali che non possono ignorarli». Cosa c’entrano le multinazionali? «Sono loro i maggiori responsabili della diffusione della plastica. Adesso sanno che devono cambiare tendenza e venire incontro alle richieste dei giovani che vogliono prodotti più sostenibili e parte di un'economia circolare. In effetti oggi si riscontra un'inversione di tendenza. Lo fanno rispondendo alle sollecitazioni, alle esigenze dei consumatori, di cui non vogliono perdere la fiducia". Lei incontra i ragazzi? «Continuamente, in qualità di ambasciatrice di One Ocean. Ieri ero in Valtellina, in una scuola, superiore. Giorni fa a Porto Cervo ho incontrato 450 giovani provenienti da 90 paesi, partecipanti al Master Business Administration, lì riuniti per una regata velica. Cerco di motivare sensibilizzare i giovani, far conoscere loro i pericoli della distruzione dell’ambiente». Venerdì, per la giornata contro il surriscaldamento globale, cosa farà? «Sarò in piazza anch’io. A Roma. A manifestare con i giovani che difendono il presente e il futuro».
Cardini: "Un ministro non deve assecondare le mode"
"Il ministro dovrebbe dirigere la società nel settore di sua competenza, non assecondare gli impulsi e le mode anche quando sono buoni".
Perché così duro, professore?
"Il ministro dovrebbe conoscere la storia e in questo caso anche la storia delle istituzioni".
Ma i ragazzi s'impegnano a salvare il mondo.
"E lo fanno scioperando? Se hanno questi intenti, comincino a non gettare le carte, a fare la raccolta differenziata. Fatti concludenti e meno manifestazioni".
Cos'avrebbe fatto al suo posto?
"Non avrei avallato la moda del momento nascondendomi dietro il parere delle famiglie".
Invece?
"Meglio lasciare ai presidi, che oggi hanno una gran mole di competenze, il compito di decidere se le propria scuola debba partecipare o no. Invece, il ministro ha ceduto alla moda del tutti dietro a Greta. E a cose fatte, per di più".
Diseducativo?
"Ai ragazzi si dice che se seguono la moda troveranno genitori e istituzioni dalla loro parte".
Difficile resistere alle lacrime di Greta.
"Per quarant'anni abbiamo bombardato l'Afghanistan, l'Iraq. Migliaia di bambini hanno pianto più di Greta. Ma per loro non si è commosso nessuno".