Grandi lavori: c’è il veto grillino. Tav, A12 e Declassata in bilico

I sindaci di Firenze e Prato: giù le mani. "Stop maxi spese" dicono i 5Stelle

Manifestazione dei 'No Tav' a Firenze

Manifestazione dei 'No Tav' a Firenze

Firenze, 21 maggio 2018 - Il rischio c'è. E’ forte. Tanto che è stato anche messo nero su bianco dal nuovo contratto di governo gialloverde. Nella neocoalizione esecutiva il Movimento 5Stelle punta chiaramente a rivedere i progetti delle grandi infrastrutture. E la Toscana, da sempre alle prese con problemi di efficienti direttrici di trasporto, potrebbe essere una vittima eccellente.

In bilico il cantiere Tav di Firenze con tanto di stazione sotterranea e progetto di sottoattraversamento, la soluzione della strozzatura della Declassata pratese, il completamento del Corridoio tirrenico nel tratto del sud della Maremma al confine col Lazio. I sindaci hanno già fatto sentire la loro voce. In primis quello di Firenze e di Prato.

«Lo voglio dire con forza, giù le mani da Firenze» ha tuonato Dario Nardella: «Ci sono impegni sottoscritti che prevedono finanziamenti rilevanti. Se il nuovo governo decidesse di rimangiarsi gli impegni firmati con atti amministrativi e normativi a favore tanto delle tramvie quanto degli aeroporti, farebbe un autogol clamoroso».

Gli ha fatto eco Matteo Biffoni da Prato: «Dilettanti allo sbaraglio. Quello che dicono lo dimostra. I finanziamenti non sono in discussione, la decisione politica è già stata presa, adesso mancano solo alcuni passaggi tecnici, quei soldi sono su bilanci già approvati» riferendosi al progetto Declassata. La battaglia è appena iniziata. Bisognerà vedere quale sarà l’approccio del nuovo governo dopo i proclami e le firme sul Contratto. L’unica grande opera esplicitamente messa al bando dal governo è l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione. Costa 8,2 miliardi, ma lo Stato italiano per completarla deve trovarne ancora più della metà. Se non si fa bisogna rimborsare Ue e Francia della spesa fatta finora, circa 2,3 miliardi. Se non si fa quel tratto, in bilico anche il megaprogetto Tav di Firenze. Un piano che si è già fatto del male da solo: ritardi da record, progetto mutato, inchieste giudiziarie, il talpone che doveva bucare Firenze evidentemente inadeguato e rispedito al mittente, la crisi dell’azienda vincitrice del maxi appalto, costi moltiplicati, cambiamenti in corsa delle finalità del progetto. I grillini hanno più volte detto no e gridato contro la lievitazione della spesa di un’opera a dir poco «inefficace» secondo loro. Alfonso Bonafede, parlamentare 5Stelle, attuale braccio destro di Di Maio e candidato a un posto da ministro, ha tenuto proprio davanti al cantiere un sit in per dire stop ai lavori fiorentini.

Incertezza totale per il progetto trasformazione della direttrice tirrenica. Il corridoio tirrenico progettato 40 anni fa è un’eterna incompiuta: i grillini sono evidentemente contro la A12, così come contro la Mestre-Orte-Civitavecchhia. In bilico i dodici chilometri che toccano l’ex terra rossa chic di Capalbio dopo che il governo Renzi aveva garantito finanziamenti ad hoc. A Prato potrebbe essere cancellato il raddoppio della Declassata nel quartiere del Soccorso anche se ci sono sul tavolo 36 milioni di euro necessari per realizzare la complanare e per dare il via alla prima parte di cantiere dell’interramento (mancano altri dieci milioni secondo Anas) Il Movimento 5Stelle ha già annunciato di essere contrario all’interramento (ritenuto troppo costoso), di essere pronto a presentare soluzioni alternative per il grave problema di traffico quotidiano e di dare battaglia per bloccare l’iter del progetto della giunta Biffoni.

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