Una pioggia di contumelie. Dai vip come De Sica ("E’ na monnezza") e Vittorio Sgarbi agli italiani semplici, nessuna sembra voler astenersi dal commentare la Venere trasformata in influencer per promuovere il turismo in Italia. "Se si avvicina l’orecchio alla conchiglia si sentono nitidamente le bestemmie di Sandro Botticelli" ha così scritto uno sul web, mentre un altro si è chiesto del "perché abbiano fatto vestire la Venere peggio della Meloni", e un terzo che ha stigmatizzato la decisione di girare all’estero alcune scene del video: "Lo spot mi ha convinto: ho già prenotato le vacanze in Slovenia". Ora: io non so se analogamente la Slovenia pensi di girare un proprio spot promozionale negli Abruzzi ma queste battute sono forse inevitabili per un’iniziativa più che discutibile. Prendere infatti la protagonista di uno dei quadri più famosi al mondo, e trasformarla in un "virtual influencer" in minigonna e cellulare che si fa i selfie mentre mangia la pizza con tanto di profilo Instagram (@venereitalia23) non solo è operazione che sfiora il trash ma, se l’intento è quello di catturare l’attenzione di chi non conosce la Venere, l’intera campagna rischia di essere senza senso perché quel pubblico non è in grado di riconoscerla.
Eppure, sottolineato ciò, in qualche modo Firenze dovrebbe essere contenta dell’iniziativa. Intanto perché fra tutte le meraviglie possibili che si trovano in Italia, se n’è scelta una completamente fiorentina, ovvero un dipinto realizzato da un pittore fiorentino con un soggetto fiorentino (Simonetta Vespucci) per una villa fiorentina (quella medicea di Careggi), esposto ora agli Uffizi. Quasi a ribadire un primato di bellezza su tutto il resto dell’Italia. E poi dovrebbe essere contenta perché in quell’accrocchio di luoghi che fanno da sfondo alla Venere-Ferragni, una delle poche città a mancare è proprio Firenze, che così si è evitata di finire nel tritacarne del peggior trash. Certo, molti potranno inveire perché trasformare la Venere in Barbie è costato 9 milioni di euro. Ma in quel caso trovatemi voi un’iniziativa governativa per pubblicizzare l’Italia, dal "Verybello" voluto dal ministro Franceschini per l’Expo milanese, ai Bronzi di Riace che si animano e passeggiano per la Calabria, che non gridi vendetta al cielo.