Gli angeli degli scomparsi "Cerchiamo chi sparisce"

Da inizio anno in città quasi 200 persone hanno fatto perdere le proprie tracce. Il ruolo chiave dell’associazione Penelope che oggi compie 10 anni di attività

di Lisa Ciardi

Scomparsi per malattia, per scappare al disagio sociale o per una morte violenta. Sono 423 le denunce presentate in Toscana (196 a Firenze) solo nel primo semestre del 2022 per persone di cui si sono perse le tracce, secondo la relazione del commissario straordinario del governo. Di queste, 263 sono state ritrovate (il 69,27), mentre per altre 130 (30,73%) continuano le ricerche. E proprio per far sì che lo sforzo non si attenui opera l’associazione Penelope che celebra oggi dieci anni dalla sua costituzione in Toscana, come sezione territoriale di Penelope Italia. A spiegare il senso di questo impegno, la presidente Emanuela Zuccagnoli.

Presidente, la vostra storia.

"Penelope Italia esisteva già dal 2002 e operava in Toscana tramite il Comitato creato a Firenze dall’attuale vicepresidente regionale, Angela Inzaina, figlia di Bachisio, scomparso da Spicchio, nell’empolese, nel 2001. Il suo corpo fu ritrovato subito alla foce dell’Arno ma rimase per 7 anni nelle celle frigorifere di Medicina Legale a Pisa. È stata questa dolorosa attesa ad avvicinare Angela a Penelope e a farsì che in Toscana s’iniziasse a parlare di scomparsi".

Quale fu il primo caso?

"La scomparsa di mio padre, Adolfo, che aveva problemi di diabete e vuoti di memoria. Si allontanò il 4 ottobre 2012 da Scandicci e fu ritrovato dopo più di 20 giorni sotto il ponte dell’autostrada a 800 metri da casa. Sotto la presidenza dell’avvocato Nicodemo Gentile, ora presidente nazionale, ci furono poi il caso di Roberta Ragusa e Guerrina Piscaglia. In entrambi Penelope Italia si è costituita parte civile. In questi dieci anni abbiamo seguito tanti casi: molti risolti, altri ancora in attesa di risposta come quelli di Rosa Tirotta, Antonio Proia, Giancarlo Morelli, Damiano Ricci, Marco Vento, Italia Nelli, Carla Fredducci, Giuseppe Eugeni, Walter Del Freo. Ma vogliamo ricordare anche le scomparse ’concluse’ con il ritrovamento di un corpo senza vita: Alain Manca, Sergio Russo, Antonio Russo, Claudia Meini, Enrico Prosperi, Simona Bimbi, Matteo Della Longa, Chrystyna Novack, Lino Falugiani. Indimenticabili due ’incontri particolari’: il primo con Carlos, medico spagnolo, scomparso da più di 20 anni e riapparso nel grossetano per poi allontanarsi di nuovo; il secondo con Jean Francois, poeta belga con problemi psichiatrici, che ha potuto incontrare i parenti a Pisa ma che ha impedito loro di riportarlo in Belgio".

Chi compone Penelope?

"Volontari che prestano tempo e professionalità alla mission. Tipo gli avvocati Daica Rometta, Francesca Zuccoli e Sabrina Braccini e i volontari Paola Carbonai, Fiorella Benvenuti, Fabiola Giusti e Luca Paoloni".

Perché si scompare?

"La scomparsa è un fenomeno sociale e come tale va trattata. Statisticamente prevalgono gli allontanamenti volontari legati a forme di disagio, abuso, sofferenza economica o per malattie neurodegenerative. Ci sono poi le scomparse accidentali, per esempio in montagna, e quelle che nascondono un reato. Oggi si affrontano le denunce partendo dall’ipotesi che il reato non ci sia. Crediamo che occorra invertire l’approccio: devono essere le indagini a escludere il reato, per evitare di dover tornare indietro troppo tardi, quando le prove sono compromesse. Ci lascia perplessi la diversa procedura fra dispersi e scomparsi, perché non si può mai essere certi che un disperso, magari durante una gita nel bosco, non sia vittima di un reato".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro