Giunti Odeon, bella scommessa

Il cinema Odeon di Firenze, inaugurato nel 1922, diventa una libreria-cinema di Giunti dopo un secolo. Un luogo culturale vivo grazie alla visione di Martino Montanarini e al restauro dello studio Benaim. Una scommessa vincente per il futuro della città.

Costruito all’interno del quattrocentesco palazzo dello Strozzino, attribuito a Brunelleschi e a Michelozzo, voluto da Eleonora Duse, il cinema Odeon, in stile Liberty, viene inaugurato il 14 dicembre 1922, e dopo un secolo (per la precisione 101 anni) diventa una libreria-cinema di Giunti.

A parlarcene è Gabriele Ametrano, direttore artistico di questo monumento cittadino: "Il 4 novembre 2023 c’è chi ha scommesso su Firenze e il suo futuro culturale: apriva al pubblico Giunti Odeon - Libreria e Cinema. Un evento epocale per una città che ha vissuto i fasti del passato e brinda a gioie quotidiane, ma per cui vivere il futuro ha da sempre creato polemiche e destabilizzato i nuovi orizzonti. Giunti Odeon nasce dalla scommessa fatta da un grande editore, Sergio Giunti, e dalla proprietaria del palazzo dello Strozzino, Gloria Germani.

Una scommessa che in questo luogo si è ripetuta per secoli come se fosse incisa nelle sue pietre. Da ammirato e abitato palazzo rinascimentale passa ad anni di abbandono ma poi, con nuova volontà di ‘mirabile armonia’, torna a essere agli inizi del Novecento luogo di cultura teatrale e cinematografica.

Ma i tempi cambiano e la contemporaneità ha bisogno di rinnovamenti.

Oggi a Giunti Odeon abbiamo la possibilità di vivere il meraviglioso palazzo come una casa delle culture. Al cinema, che tutte le sere continua la sua programmazione in lingua su schermo cinematografico, si è aggiunta la libreria, luogo di storie da leggere, e un palcoscenico sul quale si svolgono incontri con grandi autrici e autori.

A questo si affianca poi la programmazione diurna su ledwall con documentari e film che provengono dalla Cineteca di Bologna e da Disney, concessi grazie alla collaborazione instaurata con Giunti Odeon.

Ma non solo: il primo e secondo ordine della galleria ospitano tavoli di libero accesso per studiare e lavorare che da subito sono stati utilizzati da studenti e cittadini." Un luogo che mancava, diventato subito un punto di incontro e di ritrovo: "Ci vediamo all’Odeon", dove nessuno ti chiederà di consumare o di comprare, dove puoi aprire il tuo portatile per lavorare, scrivere, mandare mail, dove puoi metterti a leggere, a chiacchierare, o a pensare per tutto il tempo che vuoi.

L’Odeon insomma è una trasformazione visionaria dell’ex amministratore delegato di Giunti Editore, Martino Montanarini, che ha adeguato la sala cinematografica alla funzionalità di uno spazio culturale vivo dalla mattina alla sera.

Un restauro che lo studio di architettura Benaim ha riportato alla bellezza originaria, rendendolo più luminoso e accogliente. Possiamo dire con certezza, dopo solo pochi mesi, che questa scommessa è stata vincente.

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