Le porte del Mignon sono ancora chiuse. Dopo il lockdown il cinema montelupino non ha più riaperto, salvo per organizzare serate di proiezioni open air - da tutto esaurito - durante la rassegna estiva. E, ad oggi, non c’è ancora una data di riapertura. "Rivogliamo il nostro cinema": la nostalgia è tanta a Montelupo Fiorentino, dove lo storico teatro e cinema d’essai ha chiuso i battenti ormai da un paio di anni.
In via Baccio, in pieno centro storico, il cinema e teatro di Montelupo Fiorentino aspetta l’avvio dei lavori di ristrutturazione per conformarsi alle norme antisismiche. Edificio non agibile, e quindi, giù il sipario. L’emergenza sanitaria ha accelerato i tempi di chiusura, ma a ora i lavori non sono ancora partiti. Il motivo? Mancano i fondi. Di proprietà della parrocchia San Giovanni Evangelista, il cinema che conta 280 posti ed è stato inaugurato negli anni ’50, ha sempre offerto una programmazione di qualità con pellicole non commerciali e di nicchia. L’attività, da due anni a questa parte, si è spostata all’aperto concentrandosi esclusivamente nei mesi estivi: le idee ci sono ma mancano i soldi. E così la ristrutturazione resta un sogno. Escluse raccolte fondi come crowdfunding su piattaforme idonee - il momento è delicato per chiedere aiuto ai cittadini - l’unica possibilità è aspettare il ritorno a prezzi calmierati. "I preventivi che abbiamo richiesto per i lavori di ripristino dell’agibilità sono folli - spiega uno dei responsabili del cinema Mignon, Luca Giannoni - Oscillano tra i 600mila euro arrivando addirittura al milione, costi che non possiamo permetterci".
Il momento storico non è dei migliori, la crisi morde, le materie prime sono difficili da reperire e c’è il bonus edilizio al 110% che ha reso impossibile trovare disponibilità anche tra le ditte di zona che non accettano il lavoro. "Ci è stato consigliato di aspettare che i prezzi tornino alla normalità - dice Giannoni - Intanto lavoriamo alla rassegna estiva".
Se i lavori sono ancora da iniziare, non si arrestano le spese da sostenere che continuano a lievitare: 3mila euro al mese solo di utenze, cifre astronomiche per il gas anche a cinema chiuso, la luce sfiora gli 800 euro. E poi c’è l’incognita della convenienza di un investimento che potrebbe, come detto, arrivare al milione di euro. "Di questi tempi è un salto nel vuoto. Ne varrà la pena? Con le piattaforme come Skype o Netflix la gente continuerà ad andare al cinema?".
Ylenia Cecchetti
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