REDAZIONE FIRENZE

Giovani e lavoro Toscana in ripresa 32mila posti vacanti

Green e digitale competenze che si declinano a tutti settori. Tra le figure più cercate personale di pulizia, autisti, ristorazione.

Giovani e lavoro Toscana in ripresa 32mila posti vacanti

La Toscana è in ripresa dopo la batosta della pandemia, soprattutto grazie al traino dell’export, e i giovani danno un bel contributo alla produttività: solo nella provincia di Firenze sono circa 7.600 le imprese under 35. La parte del leone la fa il turismo, ma anche la moda: basta pensare che il 25% delle aziende italiane del comparto si trovano in questa regione. Prendono sempre più campo il digitale e il green, che si declinano in vari settori. C’è però molta difficoltà di reperimento di figure professionali, il 40% dei potenziali posti di lavoro non trovano riscontro, per 32mila posti potenziali. Le motivazioni sono plurime, tra cui una scuola che non corre forte quanto i mutamenti del lavoro, seppure in Toscana ci siano centri formativi di eccellenza che sempre più aiutano i giovani (e non solo) a ottenere competenze specifiche per rispondere al bisogno delle aziende. E c’è poi Giovanisì, un progetto della Regione che in undici anni ha aiutato 460mila ragazzi a crearsi un futuro, investendoci sopra 1,4 miliardi.

Sono alcuni degli aspetti emersi dal convegno "Giovani e lavoro", promosso dal’Arcidiocesi di Firenze con il patrocinio di Regione Toscana, che ha visto confrontarsi le nuove generazioni insieme al cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, il direttore dell’Ufficio problemi sociali e lavoro dell’Arcidiocesi don Giovanni Momigli, il segretario generale della Camera di Commercio Giuseppe Salvini, e Bernard Dika, consigliere delegato alle politiche giovanili.

"Abbiamo voluto mettere in piedi questo incontro perché il mondo del lavoro è complesso e vive mutamenti costanti – ha spiegato don Momigli – I dati presentati dalla Camera di Commercio ci dicono di un mondo del lavoro ricco, aperto, ma pieno di contraddizioni: allora è su queste contraddizioni che occorre lavorare. riflettere sul senso e le motivazioni al lavoro, perché oggi non cambia solo il lavoro, ma cma anche l’equilibrio tra lavoro, famiglia e vita".

Carlo Casini