SANDRA NISTRI
Cronaca

Ginori, lo sciopero dei lavoratori: "Ccnl non rinnovato siamo al limite"

Il personale insieme alla sigle lancia un presidio davanti al cancello dello storico stabilimento cittadino. I sindacati: "Non è una protesta contro la proprietà, ma speriamo che l’azienda solleciti Confindustria". .

Ginori, lo sciopero dei lavoratori: "Ccnl non rinnovato siamo al limite"

Ginori, lo sciopero dei lavoratori: "Ccnl non rinnovato siamo al limite"

Otto ore di sciopero e un presidio di due ore, dalle 8 alle 10, davanti ai cancelli dello stabilimento di viale Giulio Cesare della storica manifattura Ginori. La protesta, organizzata ieri da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, non riguardava però la ‘fabbrica’ per eccellenza di Sesto ma la vertenza, a livello nazionale, del mancato rinnovo del Contratto nazionale ceramica dopo dieci mesi di trattative non andate ancora a buon fine. Con una distanza fra le parti che sembra ancora notevole: "Non c’è un accordo – spiega infatti Stefano Battolla delegato Uil Rsu Ginori – dal punto di vista economico ma non solo: a fronte di una richiesta, in tre anni, di un aumento mensile di 170-180 euro la controparte non vuole arrivare neppure a 150. Per questo abbiamo deciso anche il blocco degli straordinari finché non si arriverà a una intesa. Non si tratta solo di un problema economico però perché, in dieci mesi di stallo, si è bloccato tutto, dall’adeguamento delle categorie dei lavoratori alla formazione e anche, per alcuni aspetti, alla sicurezza. Ripeto che questo non è uno sciopero contro Ginori che, dopo anni molto difficili, ora con l’attuale proprietà è un’azienda sana che si è posizionata stabilmente nel comparto del lusso e sta facendo molte assunzioni, in particolare di giovani: attualmente siamo circa 270 ma la prospettiva è quella di arrivare a 300 persone".

La Ginori 1735, secondo la denominazione scelta da qualche anno, anzi, i lavoratori chiedono di poter fare da tramite, verso Confindustria, delle loro richieste: "L’agitazione è a livello nazionale – dicono infatti Fedra Naccarato e Christian Paci Femca Cisl – ma, visto che nella trattativa c’è una grande distanza, chiediamo a Ginori, che è una realtà fondamentale del distretto ma anche a livello nazionale e sovranazionale, che faccia pressioni su Confindustria perché si possa arrivare a un accordo soddisfacente. Le adesioni alla protesta qui a Sesto sono state alte, speriamo possa essere un segnale". Sulla stessa linea, per quanto riguarda il possibile ruolo di Ginori 1735, anche Cgil: "Chiediamo risposte a Confindustria che per ora non sono arrivate – sottolineano Elena Bongini della Rsu e Gianmarco Macaluso – e speriamo che, in questo quadro, Ginori possa essere di sollecito. L’azienda, fra l’altro ha un trend di crescita, ha una visione abbastanza lunga e sta puntando su ricambi generazionali con l’obiettivo di portare figure nuove per sostituire personale che si avvia al pensionamento e che siano in grado di utilizzare nuove tecnologie e portare più conoscenze per processi industriali innovativi".