
Ginevra Taddeucci ha vinto la medaglia di bronzo alle olimpiadi di Parigi nel nuoto
Una passione iniziata per caso, gli allenamenti nella piscina di casa durante il Covid, le settimane difficili di Doha e poi il sogno di Parigi. Massimiliano Taddeucci, padre di Ginevra, imprenditore edile di Lastra a Signa, ripercorre così le tappe della figlia, 27 anni, tesserata Fiamme Oro e Circolo canottieri Napoli, bronzo alle Olimpiadi di Parigi nella 10 Km di nuoto in acque libere.
Come è iniziata l’avventura nel nuoto?
"Un po’ per caso, quando Ginevra aveva 9 anni. Veniva da un corso di danza, ma si era stancata e chiese di provare nuoto. Da Lastra a Signa, al tempo, la struttura coperta più vicina era a Empoli e lì hanno subito visto in lei del talento. È cresciuta atleticamente alla Tnt Empoli, da dove proviene il suo allenatore, Giovanni Pistelli".
Come famiglia in che modo l’avete seguita?
"Insieme a sua mamma, Pamela, e alla sorella Eleonora le siamo stati accanto, ma ha fatto tutto da sola e col supporto dei tecnici. Non siamo persone con competenze specifiche nello sport, non siamo neppure particolarmente sportivi: ci siamo sempre affidati agli esperti. Il resto, appunto, è dovuto all’impegno di Ginevra. Noi abbiamo semplicemente fatto i genitori, supportandola quando necessario".
Come avete affrontato la fase del Covid?
"È stato un momento complicato per tutti gli atleti. Il mondo era fermo, nessuno poteva allenarsi, non c’erano gare. Noi, fortunatamente, avevamo costruito una piccola piscina esterna, nella nostra abitazione di Lastra a Signa. Anche se era freddo Ginevra nuotava con la muta ed è riuscita così a mantenersi in allenamento almeno a un livello minimo".
Ci sono stati altri momenti complicati?
"Sicuramente agli ultimi mondiali di Nuoto di Doha. Non era riuscita ad aggiudicarsi il pass per le Olimpiadi e aveva terminato la gara 22esima. I tecnici però ci hanno sempre detto di stare tranquilli, ci hanno ribadito che gli atleti attraversano delle fasi di calo prestazionale, che è normale, che dovevamo continuare a crederci. Ginevra, dopo un po’ di sconforto iniziale, non si è persa d’animo, ha insistito con gli allenamenti e con le gare. Ed è arrivata a Parigi".
Come è stato assistere alla gara nella Senna?
"Un’emozione pazzesca, ma anche una grande preoccupazione. Giravano le voci più diverse sul livello d’inquinamento del fiume, come genitori non eravamo molto tranquilli. Poi gli atleti hanno seguito un percorso vaccinale e al momento tutto pare essere andato bene".
La vostra comunità, a Lastra a Signa, come ha reagito al bronzo?
"Come famiglia non amiamo molto esporci, ma la reazione del paese è stata bellissima. Già in passato avevamo avuto un grande supporto dall’amministrazione comunale e da tutta la comunità: appena conclusa la piscina coperta Solarium, Ginevra è stata invitata come ospite all’inaugurazione e successivamente le è stata riservata una corsia per gli allenamenti".
Vi aspettavate questa medaglia?
"Ci speravamo, ma non ce l’aspettavamo. È stata un’esperienza unica".