Gilbarco va avanti coi licenziamenti Lettere a dipendenti e interinali

La nota dell’azienda: "Decisione legata al rinnovo degli obiettivi, Firenze sarà il nuovo centro di ricerca". Ma settanta dipendenti non rientrano più nei suoi piani. "Lavoriamo per trovare le soluzioni migliori"

Gilbarco (foto di repertorio)

Gilbarco (foto di repertorio)

di Barbara Berti

FIRENZE

Sono arrivate ieri mattina, poco prima dell’assemblea dei lavoratori, le lettere di licenziamento ai lavoratori dello stabilimento fiorentino Gilbarco Italia Srl, leader nelle forniture di soluzioni di automazione per la distribuzione carburanti (il cosiddetto Retail Solutions).

Come preannunciato nell’incontro di giovedì scorso in Regione, l’azienda ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per 31 dipendenti a cui si aggiungono 38 interinali che da giugno termineranno il rapporto di lavoro con Gilbarco Italia Srl, che fa parte insieme alla capogruppo Gilbarco Veeder-Root della multinazionale americana Vontier. Nello storico stabilimento di via de’ Cattani, al momento sono occupati 167 dipendenti più una cinquantina di lavoratori interinali e altri consulenti esterni.

La procedura di licenziamento collettivo è legata alla riorganizzazione aziendale dell’attivà, come spiega la società tramite una nota: "La decisione risponde al processo globale di semplificazione e razionalizzazione delle attività produttive, dei servizi e del portafoglio prodotti del Gruppo Gilbarco - Veeder Root e prevede che la realtà produttiva di Firenze diverrà il centro di eccellenza in Europa per la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di software e delle applicazioni tecnologiche per il mercato internazionale Retail Solutions".

L’azienda ricorda che tale attività, già al momento, "rappresenta una delle componenti di maggior creazione di valore aggiunto a livello globale fornito da Gilbarco Italia al gruppo". A tal proposito, la società ribadisce che "Gilbarco Italia ha ottenuto, già a partire dal 2005, svariate certificazioni per il pagamento sicuro nelle aree di rifornimento di carburante di tutti i clienti presenti nel mercato Emea. La gestione di questa infrastruttura, necessaria allo svolgimento delle attività dei clienti nazionali ed internazionali di Gilbarco Italia e del gruppo, e il suo continuo sviluppo, rappresenterà sempre più uno degli aspetti ‘core’ della realtà italiana". In pratica, una riorganizzazione che prevede la chiusura del reparto produzione e lo spostamento della logistica per potenziare al massimo lo sviluppo, la ricerca e la progettazione della parte software. E su questo il gruppo sta già partecipando a bandi di gara a livello internazionale che probabilmente porteranno anche, in futuro, a investire su nuove figure professionali per il sito fiorentino. Ad oggi, però, ci sono 70 lavoratori, tra dipendenti e interinali, che non rientrano più nei piani dell’azienda.

"Abbiamo comunicato alle organizzazioni sindacali e alle autorità competenti la disponibilità, fin da subito, a identificare insieme le migliori soluzioni per supportare i lavoratori coinvolti dal processo di riorganizzazione", precisa l’azienda nella nota, ricordando che la procedura di licenziamento collettivo è arrivata a seguito del "completo espletamento della procedura prevista dall’ex articolo 9 del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici". La disponibilità di Gilbarco a trovare soluzioni (come l’accompagnamento alla pensione, i ricollocamenti, i riconoscimenti di mensilità e altro) vale non solo per i dipendenti. "Per quanto concerne i lavoratori somministrati interessati in detta riorganizzazione, Gilbarco Italia Srl ritiene opportuno precisare che verranno onorati i contratti ad oggi in essere fino alla loro naturale scadenza e che comunque anche il reimpiego di tali risorse presso altri utilizzatori costituisce una priorità".

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