Gianni Giovannoni. L’ideale oltre tutto

I funerali di Gianni Giovannoni, un personaggio della cultura e della politica fiorentina, si sono svolti nella basilica di San Marco. Egli rappresenta una sfida al modo di vivere la vita pubblica, poiché ha rinunciato allo scranno sicuro per ragioni di coerenza ideale. Un esempio da seguire per chi concepisce la politica come servizio al bene comune.

Venerdì 15 settembre nella basilica di San Marco, dove riposa Giorgio La Pira, si sono svolti i funerali di un altro personaggio della cultura e della politica fiorentina. Gianni Giovannoni aveva 92 anni e rappresenta ancora oggi una sfida al modo di vivere la vita pubblica. Molti uomini e donne che arrivano in un’assemblea importante come il consiglio comunale di Firenze, quello regionale o al Parlamento, cercano di stabilizzare la loro posizione facendo ricorso ad ogni compromesso possibile e immaginabile.

Sono pochi coloro che per ragioni di coerenza ideale rinunciano allo scranno sicuro per rientrare nella vita di tutti i giorni. Gianni Giovannoni era uno di questi: non ha mai fatto calcoli personali, ha vissuto ai limiti della povertà, senza mai lamentarsi, con l’ottimismo della speranza, senza mai chinare la testa di fronte alla convenienza. E’ stato consigliere comunale della Democrazia cristiana in Palazzo Vecchio per tre volte, nel 1960, nel ‘64 e nel 1980. Più che vicino a Giorgio La Pira, a differenza degli altri lapiriani, non ha mai avuto tentennamenti nella sua collocazione ideale.

Nel 1968, quando molti cattolici cominciarono a guardare al comunismo, Gianni e suo fratello Giorgio (oggi ancora vivo) ebbero da Giancarlo Paietta, a nome del Pci, l’offerta di diventare, uno deputato e l’altro senatore, candidandosi in collegi blindati.

Rinunciarono affermando il "dialogo con il Pci, ma nella distinzione delle diverse culture politiche".

Decisero di non entrare in Parlamento per coerenza ideale e per fedeltà alla loro scelta di amici di La Pira e di democratici cristiani. Gianni e Giorgio, nati il 23 giugno del 1931, furono gli animatori della gioventù democristiana che, sotto l’ala di La Pira, conquistarono il partito a Firenze nel 1956 assieme a Nicola Pistelli, morto deputato, tragicamente, a 33 anni.

Giovannoni è una figura ancora oggi da prendere a esempio per chi concepisce la politica come un semplice e puro servizio al bene comune.