GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Ghigo Renzulli: "Il mio disco libero"

Un progetto nuovo che di fatto prende le distanze dal lavoro coi Litfiba: è un vinile dal titolo "Cinematic"

di Giovanni Ballerini

"E’ un mio nuovo progetto, parallelo e completamente diverso dai Litfiba, perché è interamente strumentale. Musica d’ascolto di un certo livello, che prescinde dal mainstream amato dalle radio e dalle televisioni". Un raggiante Ghigo Renzulli saluta con entusiasmo l’avvio del progetto No.Vox con l’uscita in vinile per l’etichetta Radical Roads Records, distribuzione Audioglobe e in digitale su tutte le piattaforme dell’album "Cinematic". Un lavoro variegato e di ampio respiro, fra rock progressive, incursioni di world music, accenni metal, psichedelia, vibrazioni latine e ballate folk che sottolinea la sfaccettata anima creativa di questo rocker di razza dalla chitarra incandescente, che ha superato di slancio i quarant’anni di carriera. La presentazione live è già fissata per il 15 luglio 2021 all’Estate Fiesolana.

Ghigo, come si trova nei panni del compositore?

"Lo sono sempre stato. Negli anni ’80 con i Litfiba eravamo io e Aiazzi a comporre, Maroccolo arrangiava tutto e Piero ci metteva sopra i testi e la melodia vocale. Per No.Vox sono soprattutto una sorta di direttore d’orchestra e compongo alla maniera blues rock utilizzando il sistema della musica classica, dando spazio all’armonia, all’insieme. Un brano l’ho composto insieme ad Antonio Aiazzi, un altro con Gianluca Venier".

Nessuna abiura con i Litifiba? "Assolutamente. Esistono sempre e presto torneranno fuori da protagonisti. Piero Pelù sta portando avanti i suoi progetti, io i miei. E’ coraggioso fare musica strumentale in questo periodo, ma sperimentare mi gratifica". Lo sottolineerete in concerto? "Al teatro Romano ci concentreremo sulla musica. L’idea di unire queste musiche alle arti visive per ora è in stand bye. Saremo in cinque sul palco: io alle chitarre, Fabrizio Simoncioni alle tastiere, il batterista americano Richard, Mauro Lallo al basso e Chris Pacini ai sax".

Il cinema fa da filo conduttore fra i nuovi brani?

"Ho chiamato il disco Cinematic per sottolineare il concetto, ma sono sempre stato un cinefilo e ho sempre amato ascoltare musica strumentale, dal jazz alla classica. E nel disco riarrangio a modo mio tre colonne sonore molto famose, come Pirati dei Cariabi, 1492 Conquest of paradise e Sin City, ma c’è anche il pezzo creato con Antonio Aiazzi in cui rendiamo omaggio a Jules & Jim".

Non è un disco all’insegna delle “schitarrate“?

"Ci sono tante chitarre, ma vengono usate in maniera compositiva, come strumenti di un’orchestra. Non mi interessa fare un lavoro alla Joe Satriani, da chitarrista solista. Sono un compositore, un arrangiatore".