Gazzarra in tribuna, rigiocata la gara. I bimbi: "Vogliamo un clima di festa"

I genitori incontrano la psicologa: "Non c'è stata nessuna rissa, solo un'accesa discussione". Un confronto pacato e costruttivo per superare l'episodio

La psicologa Sara Binazzi con Gabbrielli e Bellocci della Figc (New Press Photo)

La psicologa Sara Binazzi con Gabbrielli e Bellocci della Figc (New Press Photo)

Firenze, 25 marzo 2019 - In tribuna vorrebbero avere sempre un clima di festa e nella ripetizione di Affrico-Cattolica Virtus, categoria esordienti, i giovani calciatori delle due squadre vengono accontentati. Si rigioca dopo la gazzarra in tribuna tra alcuni genitori che aveva portato alla sospensione della partita e alla nascita di un caso arrivato alla ribalta nazionale Nel pomeriggio di lunedì 25 marzo la partita viene disputata di nuovo davanti a un pubblico numeroso di genitori, in un clima disteso e sereno.  Le squadre si affrontano con grande correttezza e c'è anche modo di vedere qualche giocata pregevole. Ci sono tanti genitori perché alla fine del primo tempo è previsto un insolito raduno di mamme, babbi e nonni con alcuni dirigenti delle due società e, soprattutto, con la psicologa dello sport Sara Binazzi, il coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico della Federcalcio, Enrico Gabbrielli, e il delegato provinciale Roberto Bellocci. Un incontro che si svolge all'aperto, a fianco della tribunetta del campo dell'Affrico.

Un modo per cercare di superare in maniera costruttiva quella tensione causata dall'incidente durante la partita. Binazzi introduce e chiede ai genitori di parlare e dire la propria dopo il fatto. Chi prende la parola sottolinea che l'episodio è stato amplificato dai mass media. "Non c'è stata nessuna rissa _ dice una mamma_ mi sono sentita 'violentata', in qualche modo, dalle parole della stampa". I mass media sono gli imputati numero uno dell'incontro e l'episodio avvenuto viene raccontato come "toni eccessivi", oppure "un'accesa discussione" o anche "un grosso scambio verbale". Cose da evitare, ma "nulla di grave, noi siamo persone per bene". 

Stampa a parte, l'occasione di un confronto a tutto campo non viene sprecata. "Come hanno reagito i bambini? _ dice un babbo_ tra di loro la partita è stata corretta, poi abbiamo letto che c'erano bambini in lacrime, ma non ce n'erano". Sul punto interviene un'altra mamma per precisare: "Qualche bambino piangeva, ma non per l'episodio in tribuna, ma per non poter continuare a giocare la partita". Gabbrielli e Bellocci sottolineano la centralità educativa dell'attività a livello giovanile (parliamo di bambini del 2006) ricordando che in questa categoria non ci sono classifiche e punti in palio, ma tra i genitori c'è chi parla di "una certa aspettativa per il risultato prima della partita". 

Mentre va avanti l'incontro i ragazzi continuano a giocare e arriva un gol per parte (per la cronaca la partita finirà 1-1). Il confronto si sposta proprio sulla decisione di sospendere la gara e di rigiocarla (chi interviene si dice favorevole)  e su di di loro, i giovani calciatori che sognano solo di inseguire un pallone in tutta serenità. Parlando con la psicologa, prima della partita, i bambini dicono di volere incitamenti positivi, un clima sereno, altrimenti c'è chi preferisce il silenzio.  E qui, al di là del risultato in campo, applausi ai bambini di Affrico e Carttolica Virtus e ai loro genitori che, certo, non alzeranno più i toni se non per esultare. "E' una lezione anche per noi _chiosa un babbo_ perché la voce grossa non va fatta".

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