di Olga Mugnaini
Un gemellaggio nel segno di Eleonora e don Pedro da Toledo, sull’asse Firenze-Napoli. Anzi, Toscana-Campania.
Il patto di amicizia fra le due città, e forse fra le due regioni, sarà ufficializzato la prossima settimana, quando il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi, verrà in riva all’Arno per la visita di Papa Francesco.
In quella occasione si parlerà anche del pressing che dal Golfo di Napoli si continua a fare per riavere le ossa di don Pedro da Toledo, sepolto in Santa Maria del Fiore nel 1553 e padre di Eleonora, moglie di Cosimo I dei medici. Una restituzione problematica, in quanto la tomba del Viceré di Napoli non c’è più. Con una curiosa beffa della storia: nella stessa area del Duomo in cui si trovava la sepoltura di don Pedro, anni prima era stato inumato anche Giotto. Indicazione confermata dallo stesso Vasari nelle sue Vite. Bene, in occasione degli scavi all’interno della cattedrale furono ritrovate ossa che potrebbero appartenere o a don Pedro da Toledo, o a Giotto di Bondone. Nel dubbio, che solo l’analisi del Dna potrebbe svelare, quei resti mortuari sono adesso rinumati in Duomo, con sopra la lapide “Giotto“.
Ma cosa rispondere, allora, ai napoletani che rivorrebbero il loro Viceré, per deporlo nella bellissima chiesa in restauro di San Giacomo?
"Rispondiamo con un gemellaggio culturale proprio nel segno di questi illustri personaggi - risponde il sindaco Dario Nardella –. Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla nascita di Eleonora da Toledo, che insieme a Cosimo diede vita alla seconda dinastia dei Medici. Il loro matrimonio ha legato per sempre Firenze e Napoli. E credo che possa essere il punto di partenza di un importante gemellaggio culturale, con progetti concreti di cooperazione, ad esempio in ambito turistico".
Anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani, sopraffino conoscitore della storia dei Medici e non solo, auspica un analogo patto con il presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Poco propenso è invece, qualora si potessero individuare, alla restituzione delle spoglie di don Petro da Toledo, in quanto ritenuto personaggio illustre e fondamentale anche per la storia di Firenze: "Don Pedro concesse una dote eccezionale alla figlia Eleonora in occasione delle sue nozze - spiega Eugenio Giani – Basti dire che con quei soldi, Cosimo I pagò la costruzione degli attuali Uffizi, il Corridoio Vasariano e l’acquisto di Palazzo Pitti, divenuto da allora la reggia dei Medici. Come potremmo mai non onorare il Viceré di Napoli!"