GIOVANNI
Cronaca

Gabbuggiani Il politico gentiluomo

Giovanni

Pallanti

Spesso, mi vengono in mente alcuni “personaggi” della politica di oggi, che hanno alcune caratteristiche, trasversali agli schieramenti politici: arroganza, supponenza, e ignoranza culturale, conseguentemente politica. Una malattia che è stata sempre presente tra gli eletti nelle istituzioni della Repubblica. Con la differenza che prima aveva infettato una minoranza, e ora è diventata una vera e propria pandemia. Ci sono tanti veri personaggi del passato, che rappresentano, ancora oggi, il baratro che si è aperto in termini di capacità e competenze, tra la Prima Repubblica e il mondo politico attuale, caratterizzato da trasformismo e opportunismo.

Una di queste figure è quella di Elio Gabbuggiani, sindaco comunista di Firenze dal 1975 al 1983. Era figlio di povera gente, ma aveva un tratto signorile, conquistato faticosamente come presidente della Provincia di Firenze e del consiglio regionale della Toscana. Di cultura modesta, aveva un’empatia naturale verso il prossimo. Da giovane consigliere comunale, lo attaccavo duramente, sui giornali e in Palazzo Vecchio. Una volta, ero davanti alla fermata del bus in piazza San Felice, con altra gente. Gabbuggiani passava di lì, in macchina con l’autista. Si fermò. Scese. E mi disse: "Caro consigliere, posso accompagnarla in Palazzo Vecchio?". Piccolo fatto. Oggi raro, anzi impossibile. Chi farebbe una cortesia simile a un suo avversario politico?