Franchi, Rocco lancia l’ultimatum: "Pronti a tutelarci in ogni sede"

Il patron viola al sindaco: "Sullo stadio serviranno 100 milioni, il primo anno perderemo fino a 15 milioni". Nardella intanto tende la mano: "Non rinuncio all’idea che il club viola divida le spese con il Comune".

Franchi, Rocco lancia l’ultimatum: "Pronti a tutelarci in ogni sede"

Franchi, Rocco lancia l’ultimatum: "Pronti a tutelarci in ogni sede"

Le prime scintille erano arrivate giovedì in tribuna mentre i viola affrontavano il Bruges. È sulle poltroncine del Franchi che il patron Rocco Commisso e il sindaco Dario Nardella avevano parlato del futuro dello stadio. Senza trovarsi d’accordo. E ieri, a distanza di cinque giorni, Commisso ha spedito un missile terra-aria al sindaco durante la consueta intervista su Viola Channel. Il messaggio: se la Fiorentina perderà troppi soldi dall’affaire restyling, sarà costretta a tutelarsi in ogni sede per far valere i propri diritti.

"Il Franchi – ha detto Commisso – è un problema: è chiaro che per completare il progetto mancano ancora 100 milioni di euro". Poi ha rincarato: "Oltre alla grave mancanza della parte economica ci sono solo informazioni per la stagione 2024-2025 dove i posti saranno non più di 22mila". Ha proseguito con i conti, vera nota dolente della nuova capienza messa nero nella convenzione siglata con Palazzo Vecchio per l’uso del Franchi: "L’unica certezza che abbiamo è che se il progetto va avanti il primo anno noi perdiamo dai 10 ai 15 milioni". E infine la promessa: "La Fiorentina non può che riservarsi di tutelare in qualsiasi sede i propri diritti così come già preannunciato in una comunicazione fatta avere al sindaco a gennaio di quest’anno".

A far saltare i nervi al patron viola è l’aspetto economico. Se con la nuova convenzione la società pagherà 600mila euro anziché 650mila per una capienza di 22mila posti, quello che preoccupa è l’innalzamento dei costi sia delle materie prime che, oltre ai costi di rifinitura, porterà i fondi mancanti a poco meno di 100 milioni. Non più i 55 milioni di euro prima definanziati dal governo e poi restituiti come fondi per le periferie (che il Comune dovrà poi stornare sul Franchi), ma quasi il doppio. E chi sarà a pagare? Il sindaco ieri, poco prima che Commisso andasse all’attacco, aveva provato a tendere la mano. "Mi auguro – ha detto – un nuovo accordo con la Fiorentina perché io non smetto di rinunciare all’idea che ci possa essere un accordo col club viola in base al quale la cifra complessiva che manca per finire tutti i lavori possa essere divisa in parti uguali fra le istituzioni pubbliche e la Fiorentina. Sarebbe un grande passo in avanti, io confido ancora in questa soluzione, anche perché abbiamo anche dimostrato di essere seri e coerenti". Ma il muro della Fiorentina è più duro che mai. La speranza del Comune è che l’opzione di ’storno’ dei 55 milioni convinca la società. Fra le possibilità per dirottare i fondi riassegnati da Roma per le periferie sul Franchi infatti c’è anche quella di realizzare il rifacimento degli impianti sportivi e per la realizzazione del parco urbano nell’area esterna al Franchi. Qui il nuovo piano operativo comunale individua molti impianti sportivi isolati e separati da recinzioni che così potrebbero diventare un polo urbano unitario

per un valore di oltre 60 milioni

di euro.

Intanto i lavori al Franchi vanno avanti e nelle prossime due settimane entreranno in una fase più intensa. "Entro breve - promette Nardella - vedremo molti operai al lavoro". I lavori riguarderanno la ristrutturazione del cemento armato in Ferrovia, mentre dopo toccherà alla Fiesola, chiusa per consentire la costruzione della nuova curva. L’area cantiere sarà allestita dentro il campo del Cerreti 1, ex Olimpia, dove risiederanno anche gli operai, mentre una delle palazzine del vecchio centro sportivo Astori sarà la sede ufficiale dei tecnici del cantiere.

cla.cap

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